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Giovedì, 25 Aprile 2024
La scissione

Il partito di Conte e il travaglio dei 5 stelle: esplodono le divisioni tra le correnti

Un'ultima speranza di mediazione per salvare il Movimento: al Senato è più forte il gruppo di eletti 5stelle pronti a seguire l'ex premier Giuseppe Conte nel suo nuovo progetto politico

L'ultima speranza di una mediazione, poi sarà forse inevitabilmente scissione: in assemblea i parlamentari 5 stelle - riuniti fino a notte fonda alla Camera e al Senato - hanno tentato di venire a capo dello psicodramma che si è aperto nel Movimento dopo il duro scontro tra l'ex premier Giuseppe Conte, capo politico in pectore, e il fondatore/garante/elevato Beppe Grillo. Al termine c'è la richiesta di poter vedere e votare lo Statuto che aveva proposto Conte, e la speranza di un'intesa al fotofinish.

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"A Giuseppe Conte ho solo chiesto la garanzia di avere la struttura del garante identica alla struttura che c'è adesso. Gli ho detto: 'dammi la possibilità di essere il visionario, il custode dei valori" ha detto in serata Grillo in un video in cui rivendicava le sue "scelte di cuore" rifiutando l'etichetta di "padre-padrone". E dalle due assemblee traspare il rammarico per la replica dell'ex premier a Grillo che accusandolo di autarchia avrebbe ostacolato un possibile tentativo di dialogo. Ma deputati e senatori ci sperano ancora. "Per una volta chiediamo noi a Beppe e Giuseppe responsabilità. Vediamoci e capiamo come difendere un sogno comune" ha detto in assemblea dei deputati Stefano Buffagni.

I deputati, commentano fonti parlamentati, hanno manifestato la mancanza di coinvolgimento rispetto ai recenti avvenimenti e un'obiettiva mancanza di elementi specifici sui motivi dello scontro. Al Senato è più forte lo zoccolo duro dei 'contiani' ma prevale la linea del dialogo. Al termine dell'assemblea viene diramata una nota, a nome del gruppo Senato, in cui si chiede che il nuovo statuto venga esaminato da tutta comunità del Movimento 5 Stelle.

Ma a quanto apprende l'Adnkronos, diversi senatori si sarebbero dissociati dal contenuto del comunicato, chiedendo di non diffonderlo: "La nota - si sfoga un pentastellato - non ha tenuto conto delle osservazioni fatte da alcuni senatori in assemblea. Il progetto di Conte non lo ha visto nessuno, su cosa dovremmo essere compatti?".

Nella nota si legge che "l'assemblea dei senatori del Movimento Stelle ritiene doveroso esprimere gratitudine per lo sforzo profuso nella redazione del nuovo statuto, che tuttavia ad oggi gli iscritti e gli eletti non conoscono ed hanno tutto il diritto di vedere ed esaminare. In un Movimento che della democrazia diretta e della trasparenza ha fatto i propri principali pilastri, il documento in questione è indispensabile che sia condiviso con l'intera comunità Stelle". "Si ritiene inoltre che una sintesi e una mediazione siano ancora possibili perché al di là delle divergenze di vedute, l'ambizioso progetto non debba andare disperso, ma al contrario messo a disposizione di quella comunità di uomini e donne che credono che si possa ancora lavorare insieme per il bene del Movimento e del Paese", viene inoltre spiegato nella nota dei senatori, i quali ribadiscono la loro fiducia nell'operato di Vito Crimi e bollano come "inopportuno" il ricorso alla piattaforma Rousseau. "L'assemblea dei senatori del M5s ritiene doveroso esprimere gratitudine per lo sforzo profuso nella redazione del nuovo statuto, che tuttavia ad oggi gli iscritti e gli eletti non conoscono ed hanno tutto il diritto di vedere ed esaminare".

 "In un Movimento che della democrazia diretta e della trasparenza ha fatto i propri principali pilastri - continua - è indispensabile che sia condiviso con l'intera comunità 5 Stelle. Si ritiene inoltre che una sintesi e una mediazione siano ancora possibili" per non disperdere "l'ambizioso progetto". Chiedendo che il nuovo statuto sia "messo a disposizione di quella comunità di uomini e donne che credono che si possa ancora lavorare insieme per il bene del Movimento e del Paese", i senatori e le senatrici 5Stelle sottolineano però che "alla luce della recente controversia con l'associazione Rousseau, che così gravemente ha rallentato e danneggiato l'immagine del Movimento, sia quanto meno inopportuno il ricorso alla predetta piattaforma". "In queste ore delicate per il futuro del M5s", i senatori vogliono infine ribadire la loro "piena solidarietà a Vito Crimi, che in una fase complessa ha sempre rivestito il suo ruolo di reggente del Movimento con grande spirito di dedizione e con la massima onestà intellettuale". "A lui - conclude la nota - il Gruppo M5s Senato ribadisce la propria fiducia esortandolo ad andare avanti nel suo prezioso lavoro".

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