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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Beppe Grillo cambia rotta: "Trattiamo su Rai e reddito di cittadinanza"

Il leader del Movimento 5 Stelle, intervistato dal Corriere della Sera, apre al confronto su alcuni temi chiave: "Dialogo anche col Pd, ma ci vuole onestà intellettuale". E ammette che "le piazze non servono più"

ROMA - Le piazze non funzionano più. Le urla e i vaffa non funzionano più. I divieti tv per i parlamentari a 5 stelle nemmeno. Beppe Grillo sembra cambiare rotta e, con toni più pacati del solito, apre ai suoi avversari politici. Intervistato da Emanuele Buzzi sul Corriere della Sera, il leader del Movimento 5 stelle ha detto di essere "pronto al dialogo con tutti, anche con il Pd, sul reddito di cittadinanza e la riforma della Rai, ma ci deve essere onestà intellettuale". Poi ha affrontato due temi principali: la povertà, che "va affrontata come una malattia, non come un reato" e le elezioni regionali, specificando che "le piazze non funzionano più. Resteremo sotto il palco, staremo a contatto con la gente".

780 EURO AL MESE - "Il reddito di cittadinanza è vedere il mondo del lavoro in un altro modo, è un diritto civile. E' destinato - ha spiegato - a chi perde il lavoro, a chi non lo raggiunge. Sono 780 euro al mese, ma varia a seconda del numero dei componenti familiari e chi ne usufruisce segue un percorso con lo Stato". "Gli si offrono due-tre lavori: se non li accetta, perde il reddito. Le coperture - ha precisato - si potrebbero ricavare dalle spese per gli armamenti, dal gioco d'azzardo e da una patrimoniale: ci sono persone che hanno due-tre milioni di euro di reddito. Se gli prendi lo 0,5-l'1% a questo scopo non credo siano contrari. Discuteremo anche con la Cei...".

LA LEGA E LE REGIONALI - "Per noi - ha aggiunto Grillo - il principio è che nessuno deve rimanere indietro, altrimenti vanno su le destre, i fascisti...". Sull'avanzata della Lega si è limitato a dire: "E' stata al governo, è artefice del patto di Dublino e ha investito fondi in Tanzania. La gente è confusa, andiamo sul palco e diciamo tutti la stessa cosa, ma noi abbiamo sempre fatto le cose che abbiamo detto". E per l'imminente campagna elettorale ecco il cambio di strategia: "Nelle liste per le Regionali abbiamo persone di primordine. Le piazze non funzionano più. Resteremo sotto il palco, staremo a contatto con la gente. Io già faccio gli autogrill, mi sento un attivista come lo ero nel 2005". E sui divieti di andare in tv dice di preferire sempre la Rete, ma "capisco che ci sia una fetta di elettorato che si informa con i canali tradizionali. Può essere che forse abbia sbagliato io".

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