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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica Italia

Grillo: "Il Parlamento può lavorare anche senza governo"

Dopo l'ennesimo no alla fiducia, il blogger parla di un "Parlamento che può già operare per cambiare il Paese". Anche se composto da "un esercito di soldatini di piombo senza voce"

Dopo l’invettiva sui “Padri Puttanieri”, la lode ai lavori del Parlamento. Beppe Grillo, nel giorno della salita al Colle di Pierluigi Bersani, interviene ancora una volta nel dibattito politico. A suo modo, sfruttando ‘l’arma’ a lui più congeniale, il suo blog. Fisicamente lontano dalle consultazioni, da Marina di Bibbona, dalla sua villa sul mare, detta la linea dei 5 Stelle. E se il no alla fiducia non è in discussione, il megafono dei grillini propone la via parlamentare. In partica, prendendo in considerazione i tre poteri su cui si regge lo Stato, la mancanza dell’esecutivo non inficia il legislativo macini chilometri. E chissà cosa penserebbe Montesquieu di questa semplificazione.

SOLDATINI DI PIOMBO “Il Parlamento è sovrano, o almeno dovrebbe esserlo”, scrive nel suo ultimo post. Ma per il presidente – come da statuto – del Movimento “in Parlamento vi è un esercito di soldatini di piombo senza voce, con l’eccezione dei parlamentari a 5 Stelle. C'è stato un sovvertimento silenzioso delle Istituzioni contro lo stesso spirito della Costituzione: "art. 76. L'esercizio della funzione legislativa non può essere delegato al Governo se non con determinazione di principi e criteri direttivi e soltanto per tempo limitato e per oggetti definiti, art.77. il Governo non può, senza delegazione delle Camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria”.

Da qui la proposta. “Se l’Italia è senza governo (in realtà è in carica il governo Monti) ha però un Parlamento che può già operare per cambiare il Paese. Non è necessario un governo per una nuova legge elettorale o per avviare misure urgenti per le pmi o per i tagli delle Province. Il Parlamento le può discutere e approvare se solo volesse sin da domani. Si fa passare l'idea che senza Governo il Paese è immobile, congelato, in balia dello spread, delle agenzie, ma si tace sul fatto che le leggi per le riforme possono essere discusse e approvate senza la necessità di un governo in carica”.

INTESA PARLAMENTARE – E in questa logica, scatta l’invito di Grillo al Pd: “Si sottolinea in questi giorni che un mancato accordo con il pdmenoelle, il miglior amico di Berlusconi, impedirebbe la rimozione di quest’ultimo dalla scena politica. Se così è invito la cosiddetta opposizione a votare in aula l'ineleggibilità di Berlusconi, l'approvazione di una legge sul conflitto di interessi della cui assenza si gloriò Violante alla Camera, l'abolizione della legge Gasparri, la rinegoziazione delle frequenze nazionali generosamente concesse a Berlusconi da D'Alema nel 1999”.

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