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Martedì, 19 Marzo 2024
Politica Roma

Raggi-5 Stelle, fine di un amore: la base pentastellata in rivolta

Sotto accusa la scarsa trasparenza con cui il Movimento 5 Stelle sta gestendo i guai di Virginia Raggi e la sua squadra in Campidoglio dopo l'inchiesta sull'assessore Muraro. Sul blog di Grillo valanga di commenti: "La vicenda di Roma sta imputtanando tutto il M5S"

Roma, il Vietnam del Movimento 5 Stelle: i problemi di Virginia Raggi e la sua squadra in Campidoglio vanno avanti praticamente dal momento delle elezioni, continuando ad ingarbugliarsi mentre i guai del partito diventano i guai della città e viceversa.  I vertici del direttorio spingono per un allontamento dell'assessore all'ambiente Paola Muraro dopo che la stessa il 21 aprile scorso viene iscritta nel registro degli indagati in un indagine per uno "scorretto utilizzo dei quattro Centri per il trattamento meccanico e biologico dei rifiuti di AMA a Rocca Cencia e via Salaria e del Colari di Manlio Cerroni a Malagrotta.

Quello che riguarda Muraro è solo l’ultimo di una serie di incidenti politici che hanno coinvolto negli ultimi giorni l’amministrazione Raggi: si sono dimessi  l’amministratore unico dell’azienda dei rifiuti Ama Alessandro Solidoro, l’amministratore unico della municipalizzata dei trasporti ATAC Armando Brandolese nonchè il direttore generale Marco Rettighieri mentre è stato revocato l’incarico del capo di gabinetto Carla Raineri. Al posto del dimissionario assessore al Bilancio Marcello Minenna Raggi ha scelto come nuovo assessore al Bilancio della sua giunta Angelo Raffaele De Dominicis, ex magistrato e procuratore generale della Corte dei Conti del Lazio  che in una intervista al Corriere della Sera ha spiegato di avere accettato l’incarico dopo essere stato contattato "dall’avvocato Sammarco", studio dove Raggi ha lavorato in passato, per cui era già stata criticata perchè ritenuto vicino agli ambienti della destra romana.

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LA TRASPARENZA CHE NON C'E'. Le principali criticità riguarda la gestione delle comunicazioni sull’indagine in cui è coinvolta Muraro per traffico illecito di rifiuti, abuso d’ufficio e truffa. Muraro e Raggi hanno detto che sapevano dell’indagine dallo scorso luglio, così come il "direttorio" sarebbe stato informato, o almeno alcuni dei parlamentari che tengono il timone del Movimento a Roma; uno dei membri  Carlo Sibilia, ha comunque difeso la linea di Raggi: "Quello di Muraro non era un avviso di garanzia ma soltanto un’iscrizione nel registro degli indagati. Virginia è stata esaustiva" ma di contro Carla Ruocco ha ribadito che non era a conoscenza di nulla:
Sotto accusa la scarsa trasparenza con cui il Movimento 5 Stelle sta gestendo questa fase e prende piede l'ipotesi della possibilità che si chieda all'assessore Muraro di fare un passo indietro. Una vittima "sacrificabile" per non perdere la faccia difronte al Paese che guarda alla prima esperienza di peso dei pentastellati alla guida di una grande città.
Ma la Giunta Raggi potrebbe a breve perdere un'altra stella, Paolo Berdini assessore all'Urbanistica. Secondo quanto riferito da Roma Today è lui il più infuriato per l'omissione relativa all'indagine sulla Muraro e nella giunta, convocata e poi sospesa per motivi tecnici, è stato il più duro. Da giorni il responsabile all'Urbanistica mostrava mal di pancia. Non aveva gradito l'addio di Minenna, reputato il migliore all'interno della squadra. Si era dato una decina di giorni, per valutare anche come si usciva dalla crisi post #dimissioniday.  

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IL DIRETTORIO SOTTO ACCUSA. La domanda che scuolte gli attivisti M5S è come andare avanti. Davide Casaleggio, tornato dalle vacanze avrebbe convocato una riunione. Presenti il comico genovese e Luigi Di Maio. Nessuno di loro, per stessa ammisione della sindaca, sapeva dell'indagine. E spetta proprio a loro ora gestire questa patata bollente, che è tutta politica. A porre i termini della questione, paradossalmente, sono dichiarazioni che fece la stessa sindaca a maggio, in piena campagna elettorale: "Il problema non è l'avviso di garanzia, ma la trasparenza". Commentava, allora, l'espulsione di Pizzarotti ed è proprio il sindaco di Parma, primo pentastellato ad ottenere la fascia tricolore salvo poi beccarsi una sospensione dal Movimento 5 Stelle, è il primo a gioire togliendosi qualche sassolino dalle scarpre.
"Il Direttorio dovrebbe oggi rassegnare in blocco le proprie dimissioni per non aver saputo gestire il Movimento, e si dovrebbe finalmente tornare a parlare di partecipazione e di condivisione degli indirizzi politici. L’Italia non si governa con due clic in rete e con decisioni calate dall’alto e a porte chiuse. Nei due anni in cui il Direttorio gestisce il Movimento 5 Stelle - accusa Pizzarotti - sono stati scaricati due sindaci, il sindaco di Gela e di Quarto, un terzo è stato sospeso oltre cento giorni fa senza che esistesse una regola per farlo, e ora vi è il caos a Roma, con un rimpallo di accuse tra chi dice di aver avvisato il Direttorio e chi invece sostiene di non sapere nulla dell’indagine in corso nei confronti dell’assessore Muraro. Tutto questo è stato causato da una grave mancanza di regole chiare a tutti". 

Il primo cittadino di Parma, del resto, non sente di aver ricevuto lo stesso sostegno dai vertici del Movimento 5 Stelle che invece viene accordato a Virginia Raggi, pur coinvolta in un ginepraio di polemiche, prima per la scelta dei collaboratori - alcuni di essi dal passato dubbio -, ora per l'inchiesta piombata su una delle sue fedelissime. Eppure, il Direttorio ha fatto quadrato intorno al sindaco di Roma.

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LA BASE IN RIVOLTA. Sul blog di Beppe Grillo una grandinata di commenti sulle vicende del Campidoglio: si va dalla preoccupazione al disgusto, ma quel che è lampante è lo sconcerto. "L'affaire Muraro/Raggi a Roma sta minando l'intero progetto del Movimento, quello originario voluto da Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo. Trasparenza, legalità, democrazia diretta, coinvolgimento della rete, nulla di tutto ciò è stato fatto in questa imbarazzante vicenda romana, che ci fa quasi rimpiangere Marino con le sue cene a sbafo- scrive Fabrizio D., da Roma - Stiamo dando un ignobile esempio di malapolitica e di manifesta incapacità, tra dimissioni, indagati, bugie e menzogne, raccomandazioni degne della peggior politica che nulla hanno a che vedere con lo spirito e le linee guida del Movimento! Urgente e non più procrastinabile l'intervento di Beppe Grillo e di Davide Casaleggio per ripristinare la trasparenza, la democrazia violata e la legalità all'interno del Movimento prima che sia troppo tardi".  Piu' seccamente, Igor Fabbri annuncia: "Dopo la schizofrenica gestione della citta di Roma, non voterò mai più il Movimento Cinque Stelle". Amareggiato Demetrio R., da Firenze: "Mi spiace tanto dirlo ma la vicenda di Roma sta imputtanando tutto il M5S".

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