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Giovedì, 18 Aprile 2024
LOMBARDIA / Milano

I viaggi gratis di Formigoni. Caos in Lombardia

Voli pagati dall'imprenditore Pierangelo Daccò, in carcere nello scandalo sanità lombarda. Il governatore si difende ma intanto la sua giunta perde pezzi

"Nessuna irregolarità e soprattutto nessuna regalia". Così il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, si difende dalle accuse di aver ricevuto in 'regalo' viaggi lussuosi dal faccendiere Pierangelo Daccò, indagato per associazione a delinquere nelle inchieste relative alla sanità lombarda. "Non ho mai ricevuto un euro da nessuno" attacca Formigoni: "è una bolla di sapone. Ma ciò che è grave è la speculazione politica, il fango mediatico, l'attacco nei miei confronti e della regione Lombardia. Ma mi difenderò".

I fatti - L'imprenditore (vicino a Comunione e Liberazione) Piero Daccò viene arrestato a novembre nell'ambito delle inchieste sul San Raffele, l'ospedale di don Verzè.  Pochi giorni dopo, il 13 dicembre, viene arrestato anche l'ex direttore finanziario Mario Valsecchi. Dalle indagini emerge praticamente un sistema "decennale" per creare fondi neri. Un nuovo ordine di custodia cautelare colpisce Daccò, già a San Vittore nel merito di un'inchiesta per un giro di fondi neri e consulenze fittizie per almeno 56 milioni di euro legati alla Fondazione Maugeri, colosso ospedaliero di Pavia. Nell'inchiesta vengono arrestati l'ex assessore regionale alla Sanità Antonio Simone e altre cinque persone.

Lo scoop del Corsera - Il Corriere della Sera, in data 16 aprile, pubblica il verbale del 14 dicembre in cui Giancarlo Grenci, fiduciario svizzero di Daccò, in merito all'inchiesta sulla fondazione Maugeri parla del rapporto tra l'uomo del San Raffaele e Formigoni: "So che erano in rapporti di amicizia e che risultano pagamenti di viaggi con carte di credito". E per provare quanto dichiarato, consegna l'estratto conto di una delle carte di credito di Daccò. Tra le varie voci di spesa, ecco un viaggio pagato per un biglietto a nome Roberto Formigoni e Perego del valore di oltre 8mila euro. Quanto a Daccò, Grenci spiega che l'imprenditore "svolgeva un'attività di consulenza nel senso che risolveva problemi relativi a rimborsi e finanziamenti che gli enti per i quali lavorava facevano fatica ad ottenere dalla Regione Lombardia. Tale attività, più che su competenze specifiche, si fondava su relazioni personali e professionali che lo stesso Daccò aveva all'interno della Regione".

La 'donna' di Daccò - E' Alessandra Massei, da poco promossa dirigente nell'unità organizzativa di Programmazione sanitaria, la persona di fiducia di Daccò. Massei, "socia di Daccò in una serie di attività in Sudamerica" fu presentata a Daccò da una persone "che oggi occupa un posto importante" al Pirellone. Le vacanze col governatore - Daccò, spiega Grenci, era solito ospitare "sulla sua barca Roberto Formigoni. Tale circostanza mi è stata riferita da loro stessi. So che facevano le vacanze insieme, in particolare ricordo alcune vacanze a Saint Martin. Anche questo mi è stato riferito da Daccò". Quindi, la 'notizia': "So che erano in rapporti di amicizia e che risultano pagamenti con carte di credito di viaggi".

L'estratto conto della carta di credito - Analizzando le varie voci di spesa della carta di credito di Daccò, emergono pagamenti di viaggi "anche a Formigoni Carlo, fratello del prescidente, ad Anna Martelli, forse compagna di Formigoni Carlo, ad Alberto Perego, segretario del presidente. Quanto a eventuali soggiorni, Grenci risponde che "non lo so, tuttavia risultano pagamenti di affitti di ville da 80/90mila euro ai Caraibi per 2-3 settimane e ritengo che fossero ragionevolmente destinate ad ospitare più persone". Tra queste, Grenci fa il nome dell'attore Renato Pozzetto, grande amico di Daccò.

Le ricevute - Il Corriere della Sera pubblica per intero le voci di spese della carta di credito "per vip", con un limite massimo di spesa di 20 mila euro. Con questa carta di credito il 27 novembre 2008 risulta pagato un volo a nome di Formigoni/Roberto, partenza il 27 dicembre 2008, poco prima di Capodanno, biglietto numero 05733298313724 nell'agenzia «Buon viaggio» da Milano Malpensa (MXP) a Parigi Charles De Gaulle (CDG). Costo: 4.080,80 euro. Stesso biglietto, stessa somma e stessa destinazione per Perego/Alberto. In tutto 8.161,60 euro. Un quarto, e cioè 2.594 euro, vengono rimborsati da Air France a Daccò (per i biglietti intestati agli stessi due cognomi, Formigoni e Perego, mancano i nomi di battesimo) il 30 gennaio 2009, non è dato capire se per un servizio non usufruito in tutto o in parte. Per Carlo Formigoni e Anna Martelli stesso tragitto Milano (stavolta Linate) - Parigi. Prezzo addebitato sul conto di Daccò: 3.573,80 euro a testa. La stessa coppia vola per 120,39 euro a testa con volo Air France tra aprile e maggio 2010: infatti non c'è la data del volo ma l'operazione viene iscritta il 23 aprile con valuta 13 maggio. Perego, invece, risulta su un biglietto Alitalia da Linate a Fiumicino per 244,85 euro nel 2005. All'attore Pozzetto, è intestato un biglietto da Malpensa a Parigi di Air France per il 27 febbraio 2010, costo, stando alle carte, 12.532,32 euro.

La replica di Formigoni - "Nessun problema, nessuna irregolarità ma soprattutto nessuna regalia: non ho mai ricevuto regalie e neppure un euro da nessuno": lo ha detto in un incontro con la stampa il presidente della Regione Lombardia,Per Formigoni si è trattato "di una vacanza di gruppo come fanno tanti italiani". Quanoto al signor Daccò, Formigoni ha confermato di conoscerlo da 30 anni" e che gli è "capitato" di passare "qualche giorno di vacanza con lui in gruppo. Nel gruppone c'era anche lui - ha aggiunto - ma è ovvio che ciascuno fa il suo mestiere, le persone sono libere e indipendenti". Quindi, l'ironia: "Nessuno nel Corriere della Sera ha mai fatto vacanze di gruppo? Come si organizza un viaggio di gruppo? C'è uno che prende i biglietti aerei, un altro che pensa agli alberghi e a fine vacanza si fanno i conti e eventualmente si pareggia. io , come tutti gli italiani, faccio vacanze di gruppo. Evidentemente il giornalista del Corriere non è stato in un viaggio di gruppo, che triste, sfigato e malinconico". 

La replica su twitter - "Tentano di farsi scudo con il nome di #Formigoni. In #Lombardia non è mai stato sottratto un euro di denaro pubblico". 

Verso il rimpasto - Il caso ormai governa in Regione. Dopo gli scandali che hanno colpito la presidenza del Consiglio regionale, ora è arrivato il terremoto in casa Lega Nord. Per questo, stamattina, l'assessore allo Sport Monica Rizzi ha rassegnato le sue dimissioni. Il prossimo nome, o meglio, la prossima testa a cadere potrebbe essere quella di Stefano Maullu (Pdl), assessore al Commercio. Per lui si aprirebbe la "compensazione" della presidenza della Tangenziali esterne di Milano (Tem).  Elezioni anticipate? - Il rimpasto potrebbe però non bastare a far arrivare Formigoni a fine legislatura, anno 2015. Interrogato dai giornalisti in merito se il suo quarto mandato riuscirà ad arrivare al traguardo, ha spiegato che "è difficile dirlo. Fare previsione è estremamente azzardato. Da parte mia non c'è nessuna decisione assunta". Quindi, sul rapporto con la Lega Nord, ha spiegato che "con la Lega c'è un patto inossidabile in Regione. Andremo avanti a governare insieme fino a fine legislatura". Ora si tratta di capire quando sarà 'fine legislatura'

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