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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica Taranto

Ilva, o si vende o si muore: la difficile scelta tra disoccupazione e polveri tossiche

Il governatore Emiliano impugna al Tar il decreto Ilva che consente la prosecuzione dell'attività dell'impianto in sfregio alle norme ambientali. Stop ai negoziati per la vendita del polo siderurgico e a miliardi di investimenti. Rabbia dei sindacati. Calenda: "Così si chiude"

La Regione Puglia ha impugnato davanti al Tribunale amministrativo regionale di Lecce il decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 29 settembre scorso con il quale è stato modificato il Piano Ambientale dell'Ilva di Taranto. Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha definito il decreto “illegittimo” perché "concede di fatto una ulteriore inaccettabile proroga al termine di realizzazione degli interventi ambientali",

"Il decreto consente all'Ilva di proseguire sino al 23 agosto 2023 l'attività siderurgica nelle stesse condizioni illegittime, e non più ambientalmente sostenibili".

La decisione del Governatore Emiliano rischia però di far saltare il negoziato per la vendita dell'impianto tarantino alla cordata Am Investco Italy (joint-venture composta dal colosso franco-indiano ArcelorMittal e il Gruppo Marcegaglia) mentre il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda non lascia spazio a dubbi: 

"Sono inutili i tavoli finché non è chiara la situazione. Se il Tar di Lecce accoglie l'impugnativa, l'amministrazione straordinaria dovrà procedere allo spegnimento dell'Ilva".

Per Ilva, per Taranto ma anche per l'intera industria siderurgica vorrebbe dire predere impegni per oltre un miliardo di investimenti, a cui si affiancheranno altri 1,25 miliardi di euro per l’upgrade produttivo.

Per il ministro Calenda, quella del presidente della Regione Puglia è "una battaglia ideologica fatta sulle spalle dei lavoratori e dell'ambiente".

"Emiliano sta costruendo una campagna elettorale dicendo cose che non esistono". E ancora: "dobbiamo evitare il pericolo più grande che è la fuga dalla realtà e dalla responsabilità. Dire che l'ilva può essere del tutto decarbonizzata è una fesseria"

Per una volta sindacati e governo si trovano sulla stessa linea di tiro verso il governatore pugliese. Così il segretario confederale della Cgil Maurizio Landini ("Non è questo il momento dei tribunali e dei magistrati"), così la segretaria generale della Fiom Francesca Re David che incoraggia "l'impegno congiunto di tutti" e il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli che bolla la scelta di Emiliano come "un atteggiamento infantile".

"Non si può trascinare una vicenda in cui è in ballo il risanamento ambientale e la difesa di migliaia di posti di lavoro a capricci per la propria visibilità politica. La Regione Puglia ha tante possibilità e responsabilità da esercitare per dare il proprio contributo positivo. Oggi ha deciso di buttare la palla in tribuna a danno di ambiente, occupazione e sviluppo. Prenda esempio dalle altre quattro regioni coinvolte che hanno ben accolto la loro partecipazione al tavolo istituzionale".

Intanto a Taranto,il 27 e il 28 novembre le scuole del quartiere Tamburi sono rimaste nuovamente chiuse per i wind days, i giorni in cui il vento soffia da nord-ovest spargendo sulla città le polveri minerali. Alla nuova proprietà spettano le spese per la copertura dei parchi minerali del sito di Taranto, lavori che Governo e commissari straordinari faranno partire a gennaio per durare al massimo 36 mesi.

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