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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Immigrazione

Immigrazione, permesso temporaneo per chi denuncia sfruttamento

Il governo recepisce una direttiva europea. Gli stranieri irregolari che denunciano il proprio datore di lavoro potranno vedersi riconosciuto il soggiorno per la durata della causa. Critico Riccardi

E' finalmente stata recepita la direttiva europea del 2009 che stabilisce che gli stranieri irregolari che presentano denunciano contro il datore di lavoro che li sfrutta come manodopera 'in nero' possono ottenere il rilascio di un permesso di soggiorno temporaneo. Ora la direttiva, che andrà ad integrare il Testo unico dell'immigrazione del 1998, dovrà essere approvata dalle Commissioni parlamentari. Obiettivo: "favorire l'emersione degli illeciti"

Il decreto legislativo - Il datore di lavoro che sia stato condannato, anche con sentenza non definitiva, per i reati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, di reclutamento di persone da destinare alla prostituzione o allo sfruttamento della prostituzione, o di minori da impiegare in attività illecita, di intermediazione illecita, di sfruttamento del lavoro o di assunzione di lavoratori privi di permesso di soggiorno, non potrà poi ottenere il nulla osta a successive attività imprenditoriali. 

La ratio - "Al fine di favorire l'emersione degli illeciti" spiega un comunicato di Palazzo Chigi "si prevede, per le sole ipotesi di particolare sfruttamento lavorativo, che lo straniero che presenta denuncia o coopera nel procedimento penale possa ottenere, a talune condizioni, il rilascio di permesso di soggiorno di durata temporanea" correlata alla durata del procedimento penale. Il provvedimento "prevede un sistema di sanzioni pecuniarie che vanno a colpire anche le persone giuridiche che si siano avvantaggiate ricorrendo all'impiego di cittadini stranieri il cui soggiorno è irregolare". 

Riccardi perplesso - Il ministro per l'Integrazione, Andrea Riccardi, si mostra perplesso verso questo provvedimento. Il rischio, secondo il ministro, sarebbe di fatto mettere sullo stesso piano l'imprenditore che sfrutta manodopera clandestina, non regolarizzando decine di lavoratori, con gli anziani e i disabili che si avvalgono della collaborazione delle badanti e che magari presentano ritardo o errori nei pagamenti o nelle dichiarazioni. Per questo Riccardi ritiene necessario "definire norme di transizione, anche breve". Un "regime di prudente transitorietà", infatti, potrebbe "evitaIre contenziosi e conflitti tra soggetti deboli" in quanto, "le norme allo studio, se non calibrate bene, rischiano di fornire uno strumento di contenzioso, se non peggio di intimidazione, contro l'anziano o il disabile".

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