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Giovedì, 25 Aprile 2024
Immigrazione

Immigrazione, il sindaco di Lampedusa: "Cambiare la legge Bossi-Fini"

Giuseppina Maria Nicolini, primo cittadino dell'isola, all'Anci: "Se il governo vuole fare qualcosa di concreto può farlo subito, invece di continuare a discutere d'immigrazione in termini ideologici e non concreti"

Che la Bossi-Fini, la legge del 2002 che disciplina l’immigrazione, sia una norma problematica, discussa e quantomeno discutibile, è stato certificato in giornata da uno che conosce bene il carico di problematicità  che si trascina con sé l’immigrato. La questione è delicata ma Giuseppina Maria Nicolini, il sindaco di Lampedusa, raggiunta una settimana fa da Papa Francesco, non ha dubbi: “Se il governo vuole fare qualcosa di concreto per Lampedusa – ha dichiarato all’Anci dopo l’ennesimo sbarco di migranti sull’isola – può e deve farlo subito, invece di continuare a discutere della questione immigrazione in termini ideologici e non concreti”.

“Tutti – ha continuato – parlano ancora di ‘emergenze’ a Lampedusa mentre per noi gli sbarchi sono la normalità: con questo problema ci conviviamo ogni giorno, e non mi pare che siano ancora arrivati segnali chiari dal governo, se non appunto la dichiarazione di buone intenzioni del premier”.

IL PAPA A LAMPEDUSA

Dichiarazione che, auspica il sindaco di Lampedusa “va tradotta subito in fatti concreti: il cambiamento della Bossi-Fini con l’abolizione di tutte le norme sull’immigrazione; del decreto sicurezza Maroni, con l’abolizione dei Cie e la modifica della logica dei mega centri di permanenza”. Per il sindaco, inoltre, “i Comuni vanno coinvolti, perché è proprio sui territori che il fenomeno maggiormente incide. Per questo non ha senso la logica dei centri extraterritoriali, per entrare nei quali, ad esempio, il sindaco deve chiedere l'autorizzazione”, conclude Nicolini.

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