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Venerdì, 29 Marzo 2024
Imu

Le larghe intese si dividono sulla casa: è sempre bufera Imu

La parte "sinistra" della large intesa vuole l'Imu sulle case di lusso. Il Pdl difenderà a oltranza le abitazioni sfitte o non utilizzate: "Niente Irpef maggiorata"

Dopo le beghe sulla fiducia, su chi comanda a destra (con Alfano che, per non dar l’impressione di esser succube di Letta, ha sì detronizzato il Cav ma non vuol sentire di “ventennio finito”; che in gergo si chiamano logiche elettorali, nei bar un ‘cincinnino’ di timore), su cosa succederà a sinistra (con ‘Enrico’ che fa la pace armata con ‘Matteo’, ad uno il governo all’altro il Pd…per ora), l’idea che andava per la maggiore, tra gli incorreggibili ottimisti, raccontava di un ritorno alla realtà. Il Paese, quello vero, quello che spesso sta fuori dal Parlamento, l’orizzonte dell’azione di governo. Eppure, contro ogni logica, sono riaffiorate le spaccature di sempre.

Così è stato per la discussione attorno all’Imu, tornata prepotentemente alla ribalta. E subito c’è scappato il colpo di scena. Le commissioni Bilancio e Finanze della Camera, infatti, hanno segato 322 emendamenti dei 454 presentati al decreto legge Imu-Cig-Esodati. Dentro a queste cifre anche la bocciatura “per estraneità di materia” ad un emendamento presentato dal Pd, quello che, in sostanza, prevedeva il pagamento della prima rata della tassa sulla casa per le abitazioni con rendita catastale superiore ai 750 euro, le cosiddette case di lusso. Secondo gli esponenti dem, il gettito garantito dalla misura fiscale, avrebbe fatto da contrappeso alle casse dello Stato, tanto da riportare l’Iva al 21%.

La cosa tuttavia ha fatto rumore. Costruire ‘autostrade’ al lusso, in tempi di crisi, fa chiasso. Soprattutto a sinistra. E’ inevitabile. Così nel corso della giornata, Il Pd (e Letta) hanno premuto per la riammissione dell’emendamento presentato da Maino Marchi . Tanto che, dopo aver presentato ricorso, è stato riammesso. Non tutto, però. Buona la prima parte, che sarà votata domani mattina, è stata esclusa solo la parte che destinava i maggiori introiti alla riduzione dell’Iva.

IL REGALO DI NATALE? L'IMU SOTTO L'ALBERO

Finita qui? Neanche per sogno. Le stesse commissioni, guidate da Francesco Boccia del Pd e da Daniele Capezzone per il Pdl, hanno respinto una proposta, avanzata dal Partito democratico, che mirava a tassare al 50% dell’Irpef le abitazioni sfitte o gli immobili non utilizzati (proposta per altro caldeggiata dal Sindacato degli inquilini) ed indirizzare questo tesoretto per introdurre un regime di sconto alle imprese o agli affittuari. Perché? L’ipotesi è stata ritenuta “critica”. Critica non alla tenuta delle casse dello Stato ma a quella delle larghe intese. Con il Pd che – in potenza – sarebbe intenzionato ad introdurre sull’Imu una logica progressiva e anti-rendita e il Pdl che non vuol rimpicciolire il paniere delle esenzioni. Il nodo del ‘governissimo’ è tutto qui. Una pezzo a me –  l’emendamento sulle case di lusso, Pd – un pezzo a te – il no all’Irpef maggiorata, del Pdl. Fiducia o non fiducia. Da questa dialettica negativa non si scappa.

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