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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

L'Italia va "contromano" sull'Imu e l'Ue si infuria

Ancora un richiamo dall'Unione Europea. Olli Rehn, commissario degli Affari economici e monetari, richiama il governo Letta: "Abolire l'Imu è una decisione opposta rispetto alle raccomandazioni". Ancora: "Due mani sul volante e restate in pista"

ROMA - Ogni occasione, evidentemente, è quella buona. Dopo la polemica sul famoso 3% di rapporto deficit/Pil da non superare e quella sulla questione instabilità dovuta all'affaire Berlusconi, questa volta la "scusa" è stato il taglio dell'Imu. Così, appigliandosi all'abolizione della tassa sulla prima casa, l'Ue torna a sgridare l'Italia. 

L'Europa pronta a "commissariare" il bilancio italiano 

Altro giro, altra corsa, insomma. E a "guidare" la ramanzina questa volta è Olli Rehn, commissario degli Affari economici e monetari e vicepresidente della Commissione Ue, che la "butta" sul motoristico. "L'assunzione di un mio concittadino, Raikkonen, può essere fonte di ispirazione per la Ferrari e per l'Italia - ha esordito durante una pausa dell'audizione in commissione Bilancio alla Camera - Ma non basta il talento". Ed ecco la prima bordata: "La Ferrari come l'Italia incarna una grande tradizione di stile e anche di capacità tecnica, ma per vincere bisogna avere il motore più competitivo, bisogna essere pronti a cambiare e adeguarsi". 

Rehn sveglia l'Italia dal sogno: ma la crisi non era finita?

Pochi giri dopo la partenza (ormai è diventata la giornata dei motori) e Olli Rehn accelera. "L'Italia è la terza economia europea, quindi il suo motore non può andare a basso regime - ha continuato, prima del consiglio - E' urgente una revisione, non può perdere tempo ai pit stop, spero che l'Italia guidi con le due mani sul volante e resti in pista". 

"Instabilità politica e un peso per la ripresa"

Poi, in conclusione, i commenti su un "incidente" tutto italiano. La decisione di abolire l'Imu sulle prime case "ha suscitato e suscita preoccupazione - ha spiegato, sottolineato che la Commissione - ha il dovere di chiedere correzioni quando gli stati membri dell'Unione prendono decisioni non coerenti con gli impegni assunti a Bruxelles". E, in effetti, l'Italia non sembra avere ascoltato poi così bene quando chiesto dall'Ue. "Il Consiglio ha raccomandato di spostare la pressione fiscale verso patrimoni e consumi" ha ricordato Rehn. E l'Italia che ha fatto? Ha tolto le tasse sui patrimoni, "una decisione che va nella direzione opposta rispetto alla raccomandazione del Consiglio". Un po' come andare contromano durante una gara di Formula 1. Pericoloso, no?

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