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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Per chi affitta (e per i romani) è stangata Imu

Studio Confedilizia: la seconda rata sarà più pesante. Per chi affitta, anche +80%: "C'è rischio che si preferisca tenere le case sfitte". Su scala locale, a Roma per la prima rata versati 170 euro a fronte di una media nazionale di 84 euro: +102%.

Rispetto all'acconto pagato a giugno, l'importo dell'imposta può aumentare fino all'80%. E' questo lo spettro che agita i sonni dei proprietari degli immobili affittati in vista della rata di settembre dell'Imu per quanti hanno scelto di versare 'a saldo'. Ergo di dividere l'importo totale dell'Imposta municipale unica in due rate anziché in tre.

Si pensava ad agevolazioni. In realtà chi verserà a saldo, secondo i calcoli effettuati dall'Ufficio studi di Confedilizia, potrebbe vedersi applicata la maggiore aliquota deliberata dai singoli comuni rispetto a quella base uniformemente adoperata per la prima rata e pari al 7,6 per mille. 


"LOCAZIONI A RISCHIO" - "L'effetto per le locazioni è fortemente scoraggiante"  commenta sul Corriere della Sera il segretario generale di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa . C'è infatti "il rischio che si tengano le case sfitte". Oppure che i canoni in scadenza vengano gravati di forti aumenti.

Il Corriere ricorda che la maggiorazione dell'esborso dell'imposta da Ici a Imu è determinata oltre che dall'aumento dell'aliquota, dall'incremento del 60% della base imponibile, dovuto alla variazione del moltiplicatore da applicare alla rendita catastale.



ESEMPI DI CALCOLO - Se si prende ad esempio un affitto calmierato, e come campione un immobile di categoria A/2, cinque vani, in zona semiperiferica, nelle città di Roma, Napoli e Perugia, dove per la seconda rata si applicherà un'aliquota del 10,6 per mille, l'aggravio rispetto alla prima rata sarà del 79%.

A Roma, partendo da una rendita catastale di 787,60 euro, se la prima rata è stata di 503 euro, la seconda sarà di 900, per un totale di 1.403 euro. Contro una rata di Ici per un'abitazione simile era di 190 euro.



A Napoli, stesso discorso: partendo da una rendita catastale di 800,51 euro e da una prima rata di 511 euro, ci si ritrova a settembre con 915 euro, per un totale di 1.426. A Napoli una rata di Ici per un'abitazione simile valeva 294 euro.



Passando ai contratti "liberi" le cose peggiorano. Lo studio di Confedilizia pubblicato dal Corsera individua peggioramenti della seconda rata Imu pari al 79% a Roma, Napoli, Torino, Bologna, Genova, Venezia e Perugia, tutte città in cui l'aliquota applicata sarà quella del 10,6 per mille. Ma anche a Milano, dove l'aliquota sarà del 9,6 per mille, il saldo salirà del 53%.

IMPATTO LOCALE - Venendo invece all'analisi dell'acconto Imu già versato in base alle città, si ha la conferma di un fenomeno ormai acclarato: è Roma la città peggiore in cui possedere una casa.

Nella Capitale, infatti, si è registrato un incremento del 102% - in media 170 euro - rispetto a quanto pagato in media (84 euro) nel resto d'Italia per l'acconto dell'imposta.

Sulla prima casa, infatti, a fronte di una media nazionale di 84 euro, a Roma si è versata la cifra record di 170 euro, come detto +102% rispetto alla media nazionale.

Stessa percentuale d'incremento rispetto alla media nazionale, +102%, anche per l'acconto sulla seconda casa: 325 euro la media romana, 161 quella italiana.

Dopo Roma, l'impatto maggiore dell'acconto Imu rispetto alla media nazionale si è registrato a Bologna (+140 euro per la prima casa, +67%), quindi Genova (+27%) e Napoli (+25%). 

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