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Martedì, 23 Aprile 2024
Governo Renzi

Renzi nella rete della Merkel: i ministri li sceglie la cancelliera (con Napolitano)

Braccio di ferro fra Renzi e Napolitano sulla nomina dei ministri. Nell'incontro di ieri sera il premier ha chiesto libertà di scelta ma Napolitano ha "imposto" una "persona in grado di dialogare con la Merkel"

ROMA - Uno convinto che il referente sia lui stesso. L'altro convinto che il referente sia l'altra, la tedesca. E' ansia da triangolo italo-tedesco in seno al nascituro governo con un Renzi che rivendica possibilità di azione e scelta e un Napolitano attento a "imporre" limiti e paletti.

L'incontro fra il segretario Pd e il capo dello Stato non sarà stato elettrico come quello con Grillo. Ma neanche sereno come le "quattro chiacchiere" con Berlusconi. Renzi - poco dopo le 19 di un mercoledì intensissimo - a Napolitano ha ribadito di essere "soddisfatto di come è andata" e ha (ri)chiesto una libertà di manovra sulla scelta dei ministri che il Colle, al momento, non sembra intenzionato a concedere. Re Giorgio ha infatti spiegato al premier incaricato che, Costituzione alla mano, la possibilità di nominare i ministri spetta anche a lui. E il braccio di ferro si è fatto particolarmente duro quando si è cominciato a parlare del dicastero dell'Economia. 

Renzi continuerebbe a preferire per un profilo "più politico", per dirla con le parole del segretario. Un ministro insomma capace di dialogare - e di seguire - il premier. Napolitano, dal canto suo, ha spiegato Matteo ai suoi fedelissimi dopo l'incontro, vorrebbe un uomo che rappresenti "la stabilità e anche la continuità". Il capo dello Stato "mi ha spiegato che alcuni partner europei sono molto esigenti con l'Italia e vogliono che il nostro Paese si presenti con le carte in regola. Il nostro credito dipende da quello". 

Renzi verso Palazzo Chigi: la sua squadra di ministri

E, giusto per fare un nome: secondo Re Giorgio il ministro dell'Economia "deve essere una persona in grado di dialogare con personaggi come la Merkel". Renzi ci sta pensando e sta valutando ma un paletto a Napolitano lo ha posto anche lui. Anzi due: no alla riconferma di Saccomanni e "che sia chiaro sin dall'inizio che il ministro dell'Economia deve collaborare con me". 

Altrimenti "fare una riforma al mese" - ipse dixit - diventa impresa molto molto ardua. 

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