Indagato il presidente del Molise Donato Toma e 5 assessori
Il pm ha concluso le indagini per abuso d'ufficio in concorso a carico di otto persone
Avviso di garanzia per il presidente della Regione Molise Donato Toma e per gli assessori della sua Giunta, tra cui quelli in carica come Vincenzo Cotugno, Nicola Cavaliere, Quintino Pallante, Vincenzo Niro e Filomena Calenda oltre all'ex assessore regionale Michele Marone e all'ex consigliere regionale Nico Romagnuolo.
I fatti nel mirino della Procura sono avvenuti tra il 2020 e il 2021 e ruotano attorno all'incarico di commissario straordinario del Consorzio per lo sviluppo industriale di Campobasso-Bojano. Si tratta di un ente pubblico economico composto da alcuni comuni della provincia di Campobasso e Isernia che opera sin dagli anni '70 con l'obiettivo di promuovere l'insediamento imprenditoriale e lo sviluppo delle attività produttive nell'area industriale. Il pm di Campobasso Viviana Di Palma ha concluso le indagini per abuso d'ufficio in concorso a carico di otto persone inviando l'avviso di conclusione indagini e il contestuale avviso di garanzia.
Le accuse della Procura
Nel 2020 la Giunta regionale ha designato Romagnuolo per l'incarico e alcuni giorni più tardi è stato nominato con decreto dal presidente Toma. Tra marzo e aprile dello scorso anno poi il governatore e la Giunta (intanto modificata con l'ingresso di Fillomena Calenda al posto di Michele Marone) hanno prorogato l'incarico per altri sei mesi. Per la Procura la nomina è avvenuta violando la legge perché non sarebbe stato rispettato il periodo di due anni, che deve intercorrere tra la cessazione di una carica di componente della Giunta o del Consiglio regionale e il conferimento di un incarico di amministratore di ente pubblico di livello regionale.
Il punto infatti è che Romagnuolo era stato consigliere regionale supplente tra il 2018 e il 2020. Sempre secondo la Procura, la nomina ha portato a un ingiusto vantaggio patrimoniale a Romagnuolo che ha preso i soldi per l’incarico e di contro un danno a chi avrebbe potuto partecipare per avere quella nomina e non l’ha ottenuta. La nomina di Romagnuolo era già stata bocciata due anni fa dall'Autorità nazionale anticorruzione. Gli indagati hanno ora venti giorni di tempo per presentare memorie difensive o per chiedere di essere sentiti.