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Sabato, 20 Aprile 2024
IL QUARTO POLO

Ingroia si candida a premier e attacca tutti

Il procuratore palermitano scioglie la riserva e annuncia ufficialmente la sua candidatura alla guida della lista "Rivoluzione civile". Duri gli attacchi a Bersani e Grasso

ROMA - Ora è ufficiale: Antonio Ingroia si candida premier alla guida di una lista a suo nome per la "Rivoluzione civile". 

E' questo il motto che compare sul simbolo presentato oggi alla stampa e che sovrasta il nome dell'ex procuratore aggiunto di Palermo e un disegno che richiama il popolo del Quarto Stato di Pellizza da Volpedo. 

"Non siamo in un Paese normale, non siamo in una situazione normale, siamo in un'emergenza democratica dovuta allo strapotere dei sistemi criminali, dovuta alle insufficienze e alle inadeguatezze della politica", ha detto il pm in aspettativa. La Lista Ingroia è "alternativa al berlusconismo e al montismo" e il magistrato ha a lungo polemizzato anche con il Pd, reo di aver dimenticato le proprie "radici", che lui identifica nei nomi simbolo di Pio La Torre ed Enrico Berlinguer. "Caro Bersani, così non va, chi ha alle spalle storie così importanti dovrebbe ricordarsi il valore della moralità. Il Pd, invece, ha smarrito la sua coerenza", ha tuonato Ingroia.

"Le liste sono ancora un cantiere aperto", ha precisato il neoleader, che ha ammesso di non avere ancora raggiunto l'accordo con l'ala movimentista, legata alle battaglie dei referendum su acqua e nucleare, raccolta nell'appello "Cambiare si può" dell'altro ex magistrato Livio Pepino e del sociologo Marco Revelli. Ma l'accordo con i partiti (Idv, Rifondazione, Pdci, Verdi e gli arancioni di Luigi de Magistris ma non quelli di Giuliano Pisapia, schierato col Pd) c'è ed è blindato, a giudicare dalla risposta che Ingroia ha fornito a una domanda sulla presenza dei leader in lista: "Sarebbe una mortificazione superflua - ha affermato - pretendere che i partiti che partecipano a questa nuova realtà debbano rinunciare ai propri leader".

L'ex procuratore aggiunto di Palermo non ci sta a essere messo nell'angolo dei cattivi, e ha replicato a muso duro a chi distingue la sua candidatura a premier a capo di una lista civica da quella del procuratore nazionale antimafia Piero Grasso nel Pd: "Ho letto le dichiarazioni di Violante che apprezza Grasso e ho letto le dichiarazioni di Dell'Utri che apprezza Grasso", ha osservato. "E' una convergenza che dovrebbe far riflettere. E Grasso fu scelto alla Procura nazionale antimafia da Berlusconi", ha affondato il colpo Ingroia.

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