Pensioni, sull'innalzamento a 67 anni la "patata bollente" passa al prossimo governo
Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro alla Camera: "Confronto continuo, basterebbe spostare a giugno 2018 la decisione dell'innalzamento a 67 anni: una scelta che consentirebbe anche di rivedere il meccanismo di calcolo"
"Il confronto tra governo e sindacati sulla previdenza continua. Nel contempo, l'audizione del presidente dell'Istat, Alleva, ha chiarito che l'istituto è in grado di fornire i dati annuali, tenendo conto in questo modo anche degli andamenti negativi dell'aspettativa di vita, come è avvenuto nel 2015 e come avverrà quest'anno. È sufficiente che il governo manifesti la volontà politica di voler adeguare il meccanismo di calcolo e, di conseguenza, di voler ridimensionare l'aumento di 5 mesi dell'età pensionabile che non considera la discesa del 2015". Lo scrive Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro alla Camera, sul suo profilo Facebook.
Nuovo incontro tra Governo e sindacati
"Sull'allargamento delle categorie esentate dall'innalzamento dell'età pensionabile - prosegue - potrebbe riguardare, nell'immediato, tutte quelle che consentono l'accesso all'Ape sociale".
il Governo non può rinviare l'adeguamento a 67 anni
"Per prendere in considerazione altre casistiche, essendo necessario uno studio approfondito del problema, basterebbe spostare a giugno 2018 la decisione dell'innalzamento a 67 anni: una scelta che consentirebbe anche di rivedere il meccanismo di calcolo, coinvolgendo in un apposito tavolo di confronto tutti i soggetti interessati (sindacati, Istat, Inail e Inps, ecc)", conclude.