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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Il fatto "preoccupante"

L’Isis minaccia (di nuovo) il Ministro degli esteri italiano Di Maio

Secondo quanto confermato da esperti della sicurezza, rappresenta un "fatto preoccupante"

L’Isis minaccia il Ministro degli esteri italiano Luigi Di Maio. Lo conferma quanto apparso sulla rivista dell'Isis Al Naba, che torna a prendere di mira Roma e lo stesso titolare della Farnesina. Sul periodico sono infatti apparse altre frasi intimidatorie in cui si parla della solita “conquista di Roma”. Per la prima volta però viene diffusa anche la fotografia di Di Maio, ritratto nella plenaria del vertice della coalizione anti-Daesh del giugno scorso nella Capitale, accanto al segretario di Stato Usa Antony Blinken.

In teoria, secondo quanto confermato da esperti della sicurezza, la presenza dell’immagine non è una cosa da poco, è anzi un segnale molto chiaro e purtroppo alquanto preoccupante per il Ministro italiano e per la sicurezza.

"Le minacce dell'Isis non scalfiranno l'impegno del ministro Di Maio, esattamente come è già successo nei mesi scorsi. - affermato, in una nota, dalle deputate e dai deputati del Movimento 5 Stelle in commissione Affari esteri alla Camera. - Purtroppo, il ministro non è nuovo a questo tipo di attacchi ma siamo certi che continuerà nel suo prezioso lavoro senza lasciarsi impensierire dalle vigliacche intimidazioni di cui è ormai costantemente bersaglio. Siamo vicini a Di Maio, al quale vogliamo esprimere, ancora una volta, tutta la nostra solidarietà".

Solidarietà anche da Forza Italia, dove il deputato Elio Vito twitta: "Solidarietà al Ministro Luigi Di Maio per le gravissime minacce rivoltegli dai terroristi dell’Isis". 

Era già successo a luglio scorso che Di Maio entrasse nel mirino dell'Isis, dopo aver copresieduto per la prima volta a Roma la riunione ministeriale della coalizione anti Daesh. Sempre al Naba aveva pubblicato un articolo di minacce nei confronti dell'Italia e del ministro degli Esteri, nel quale si leggeva: "Il dossier più pesante e importante sul tavolo dell'alleanza dei crociati a Roma è l'Africa e la regione del Sahel. Il ministro degli Esteri italiano ha ammesso che non basta combattere lo stato islamico in Iraq e Siria, ma bisogna guardare altre regioni in cui è presente, sostenendo che l'espansione dello stato islamico in Africa e nel Sahel desta preoccupazione e proteggere le coste europee significa proteggere l'Europa".

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