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Giovedì, 28 Marzo 2024
TERRORISMO

Italia, allarme terrorismo ai massimi livelli

Dopo le minacce dell'Isis a Gentiloni, il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, fa il punto sulla lotta al terrorismo. Giovedì summit a Washington. Ma prima "stretta in Italia sul web"

ROMA - "Le minacce contro il nostro Paese purtroppo non sono una novità e il nostro allerta era già elevatissimo". La prova è "il decreto antiterrorismo approvato la scorsa settimana". Ora "potenzieremo ulteriormente l'attività che da dicembre ha portato all'espulsione di 17 sospetti". I ministro dell'Interno, Angelino Alfano, in un'intervista a Repubblica prende parola in merito alle minacce dell'Isis al ministro Gentiloni, e precisa: "Abbiamo deciso di elevare al massimo la sua protezione". 

INTERVISTA AL MATTINO - Quindi, in un'intervista al Mattino, spiega: "Abbiamo rafforzato l'apparato normativo introducendo il reato a carico di chi decide di andare a combattere con l'Isis. È aumentata la prevenzione estendendo ai sospettati di terrorismo le stesse norme previste per i sospettati di mafia, dal possibile ritiro del passaporto all'eventualità di spegnere i siti internet nei quali si sospetta che si veicolino messaggi di stampo terroristico. Daremo poi ulteriore impulso all'attività che dalla fine di dicembre ha portato all'espulsione di 17 sospetti. E nel contempo proseguiremo con le operazioni di controllo straordinario del territorio coordinate dal comitato di Analisi strategica anti-terrorismo".

TRA WEB E USA - "Martedì incontreremo i rappresentanti dei colossi web per intensificare la cooperazione nell'allerta precoce sul transito in Rete dei messaggi degli estremisti e giovedì sarò a Washington per un summit organizzato dalla Casa Bianca tra venti paesi per il contrasto del terrorismo internazionale". L'obiettivo è "segnalazioni veloci e costruire una contro-retorica rispetto ai messaggi che inneggiano alla violenza e alla radicalizzazione che possono essere rinvenuti sul web". Quanto al summit, il ministro sottolinea come l'appuntamento di Washington sia "l'occasione per rilanciare l'obiettivo di fare squadra insieme alle Nazioni Unite, alle organizzazioni multilaterali della società civile e al settore privato: perché solo con questa ampia e forte cooperazione si può battere il terrorismo".

"PRIORITA' E' LA LIBIA" - "Ora il problema non sono Triton o Mare Nostrum, ma la Libia: la scelta forte di politica estera che riguarda la comunità internazionale e l'Onu del fare della Libia una priorità assoluta. Se le milizie del Califfo avanzano più velocemente delle decisioni della comunità internazionale come possiamo spegnere l'incendio in Libia e arginare i flussi migratori? Rischiamo un esodo senza precedenti e con una difficoltà di controllo. Per controllo intendo la capacità di ridurne il numero e quella di intercettare potenziali jihadisti". 

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