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Martedì, 16 Aprile 2024
rifornimenti / Ucraina

L'Italia continuerà ad inviare armi all'Ucraina per tutto il 2023

La Camera dei Deputati ha convertito in legge il sesto provvedimento a favore dell'Ucraina. Nel mentre, l'ambasciata russa mostra video di presunti mezzi italiani in fiamme

L'Italia continuerà ad inviare armi in Ucraina per tutto il 2023. Con 215 voti favorevoli e 46 contrari la Camera ha infatti approvato in via definitiva il Dl recante "disposizioni urgenti per la proroga dell'autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell'Ucraina". Già approvato dal Senato, con l'approvazione della Camera il decreto viene convertito in legge. Si tratta del sesto provvedimento a favore dell'Ucraina: con i primi cinque l'Italia ha già fornito a Kiev aiuti nel campo della difesa per circa 1 miliardo di euro.

La protesta, in parte, delle opposizioni: "Democrazia bocciata"

Con l'ok definitivo al Dl Ucraina "fino al 31 dicembre 2023 il governo è autorizzato a inviare armi e lo fa con decreti che non passano dall'Aula. Noi chiedevamo semplicemente che ogni volta che il governo decide di inviare armi passi per il Parlamento. Pura democrazia parlamentare, bocciata". Lo ha detto all'AdnKronos Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana e deputato dell'Alleanza Verdi-Sinistra che aveva presentato un emendamento, identico a un altro del Movimento 5 Stelle che proponevano "ai fini di ogni singola autorizzazione concernente l'invio di armi, il Governo rende preventive comunicazioni alle Camere, che si esprimono mediante la votazione di uno specifico atto di indirizzo per ciascuna cessione".

Perché la Germania dice no all'invio dei suoi carri armati all'Ucraina

"A questo decreto che delega il governo noi abbiamo votato contro, come fatto in passato - aggiunge Fratoianni - restano ora la battaglia parlamentare e le iniziative pacifiste fuori dalle aule del Parlamento". Parere negativo anche all'ordine del giorno che chiedeva che il governo si impegnasse a verificare che l'invio delle armi passasse esclusivamente per le autorità governative e non per intermediari, "visto che l'Interpol denuncia da mesi che una parte importante delle forniture militari sta finendo sul mercato nero. Il governo - conclude Fratoianni - ha detto 'noi già lo facciamo con gli alleati, quindi diamo parere contrario' Una follia perché se ti impegni a fare quella cosa allora dai parere positivo".

Tra le forze di opposizione il Partito Democratico - con alcune eccezioni -, e il Terzo Polo hanno votato a favore.

L'ambasciata russa mostra mezzi italiani in fiamme

Mentre la Camera dei Deputati convertiva in legge il decreto per i nuovi aiuti militari all'Ucraina, i profili social dell’ambasciata russa in Italia mostravano un video in cui, a detta dei funzionari russi, mezzi militari italiani prendevano fuoco, nella zona di Soledar in cui i russi stanno guadagnando terreno negli ultimi giorni. 

"Per i militari russi che hanno girato questo video, non fa differenza quali mezzi militari italiani stiano bruciando nei pressi di Soledar: Iveco 4x4 o MLS Shield. Bruciano più o meno nello stesso modo". Non è la prima volta che l'ambasciata russa pubblica dei post provocatori sui propri canali social mentre altrove si discute di temi inerenti la guerra in Ucraina.

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