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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Questione di trasparenza

Perché non sappiamo che armi abbiamo inviato in Ucraina

Il presidente del Copasir Adolfo Urso ha spiegato che è una questione di sicurezza del Paese

"La lista è secretata per non mettere a rischio il Paese e non informare colui che sta aggredendo il popolo ucraino". Lo ha detto il presidente del Copasir Adolfo Urso, parlando della lista di "equipaggiamenti e armi" da inviare in Ucraina da parte dell’Italia, sulla quale è stato posto il vincolo di segretezza da parte del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza.

Dunque l’Italia invierà delle armi alla resistenza ucraina. Lo farà senza informare il Paese di quali armi invierà e, a sentir parlare il presidente del Copasir, lo farà per motivi di sicurezza. Non si potrà dire che armi invierà l’Italia per non dare questa informazione alla Russia.Infatti nessuno dei due decreti ad oggi firmati dal Ministero della Difesa spiegano perché la lista di armi inviata sia stata secretata. Il testo di entrambi i provvedimenti, nella sezione “Allegato”, quella che dovrebbe contenere la lista degli armamenti, recitano infatti soltanto: “Se ne omette la pubblicazione in quanto documento classificato”.

Nei giorni scorsi, sono trapelati alcuni riferimenti alle armi che potrebbero partire dall’Italia e che sarebbero più pesanti rispetto a quelle autorizzate finora. Ci sarebbero mezzi, equipaggiamenti e armamenti come mitragliatrici pesanti e leggere, giubbotti antiproiettile, razioni di cibo giornaliere, munizioni e i missili Stinger, cioè missili terra aria che possono essere sparati tenuti sulle spalle, verso obiettivi aerei che volano a basse quote.

Sul fatto però è intervenuto il ministero della Difesa per commentare le indiscrezioni, sostenendo che, in merito agli aiuti militari da inviare in Ucraina, “si ribadisce che il contenuto dello stesso è stato secretato per ovvi motivi di riservatezza, trattandosi di materiale sensibile. Ogni ipotesi pubblicata, dunque, è da considerarsi basata su valutazioni prive di qualsiasi riscontro ufficiale e oggettivo”.

Sul fatto è intervenuto di recente Nicola Fratoianni di Sinistra italiana, che critica la mancanza di trasparenza del Governo. “Ormai non si parla più di far cessare la guerra, che dovrebbe essere il vero e principale assillo di tutti,  ma di vincerla.  Ed è un brutto segnale. Cosi come sono pessimi segnali  l'invio delle armi, la corsa al riarmo, la retorica  bellicistica e interventista, a braccetto con la pubblica accusa di esser filo putiniani verso chiunque parli di Pace o diplomazia. Elementi che contraddistinguono in realtà  l’irrilevanza politica del nostro Paese in questo momento nello scenario europeo.”

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