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Venerdì, 19 Aprile 2024
Movimento 5 Stelle

Ius soli e diaria: fuoco incrociato contro Beppe Grillo

Mentre il Pd con il ministro Kyenge apre allo "ius soli temperato" il leader del M5S mette le mani avanti: "Serve un referendum". Vendola: "Per Grillo i diritti universali dei cittadini sono secondari". E sulla diaria Letta attacca: "Io ho tagliato gli stipendi dei ministri"

Ius soli e diaria. Due questioni apparentemente lontanissime ma che in queste ore stanno scuotendo il Movimento 5 Stelle. E il protagonista, come ovvio, è sempre Beppe Grillo. Partiamo dal primo caso. Dopo lo stop del leader grillino anche allo "ius soli temperato" teorizzato dal ministro Cecile Kyenge ecco la dura risposta di Nichi Vendola, leader di Sel: "Ho visto qualche giorno fa che Grillo ha prodotto un fotomontaggio dove io sono con Ignazio La Russa: un modo per denigrare Sinistra ecologia e libertà. Lui non ha bisogno nemmeno di un fotomontaggio perché oggi condivide le opinioni di La Russa. In un Paese che ha conosciuto l'oltraggio e la vergogna delle leggi razziali e della Bossi-Fini evidentemente Grillo non pensa che i diritti universali dei cittadini siano una bandiera da sventolare".

Stamane, in una conversazione con i giornalisti messa in onda da Sky Tg24, il leader del Movimento 5 stelle aveva infatti detto che "lo ius soli è un problema che riguarda la geopolitica, non possono deciderlo i vertici di un partito".

"Si discute - ha spiegato - e poi la sentenza deve essere decisa da un referendum". A chi gli ha fatto osservare che il referendum propositivo non esiste nell'ordinamento italiano, ha risposto: "Lo mettiamo nella Costituzione, siamo per inserire i referendum propositivi dentro la Costituzione e l'obbligo per il parlamento di discutere le leggi popolari. Abbiamo fatto 350mila firme per parlamento pulito, l'hanno messa in un cassetto".

MINACCE AL MINISTRO: "SPARARE A KYENGE NON AI CC"

Il Pd ha ribadito che sostiene lo "ius soli temperato" per la possibilità di cittadinanza ai nati in Italia al termine del ciclo della scuola dell'obbligo concluso nel nostro Paese, obbiettivo della ministro Cecile Kyenge. E "non teme il referendum" che Beppe Grillo ha prospettato in materia. Lo ha messo nero su bianco l'ex ministro di Livia Turco, presidente del Forum Immigrazione del Pd.

QUESTIONE DIARIA - Altro fronte di critiche: quello della diaria. E qui a intervenire è Enrico Letta: "E' da 46 anni che faccio il nipote... Grillo la butta sull'insulto personale" perchè "non ha molti argomenti: lui insulta, io voglio occuparmi di problemi del Paese". E mentre il governo taglia lo stipendio dei ministri "lui fatica a imporre tagli alla diaria".

E ancora: "Lui insulta io invce voglio lavorare e occuparmi dei problemi del Paese. Con un decreto io toglierò lo stipendio ai miei ministri, vedo che lui fatica a non far prendere la diaria intera ai suoi parlamentari che si ribellano conto di lui. Quindi - ha detto ancor il capo del governo, rispondendo ad una domanda durante una conferenza stampa congiunta con il presidente dell'Europarlamento Martin Schulz a palazzo Chigi - lavoro e mi occupo dei problemi del Paese e non bado agli insulti''.

SCHULZ - "Non ho nessuna paura di Grillo, neanche di un suo eventuale tour europeo", afferma nell'ambito della stessa confereza stampa il presidente dell'europarlamento Martin Schulz precisando che "in Europa non è l'unico caso di questo tipo: io ho a che fare con tante varianti di Grillo. La mia bandiera ha 12 stelle, sono il movimento 12 stelle, per questo non mi fa paura", ha quindi ironizzato riferendosi al simbolo dell'Unione europea.

Certo, "i politici non possono ignorare l'esistenza di movimenti come l'M5S, il disagio che esprimono è molto sentito e bisogna tenerne conto. La gente non capisce come mai la redistribuzione del bilancio dell'Ue avvenga in modo non equo. Non lo capisce la gente e, per inciso, non lo capisco neanche io", ha affermato inoltre Schultz, sottolineando che è necessario "lottare in modo serio, assumersi le responsabilità".

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