Le vittime del "salva banche" protestano davanti casa del ministro Boschi
In decine a Laterina (Arezzo) con cartelli e striscioni contro il decreto e per richiedere i soldi considerati persi. Nel mirino il governo Renzi e il ministro delle Riforme
LATERINA (AREZZO) - Si sono dati appuntamento di domenica davanti all'abitazione della famiglia del ministro Maria Elena Boschi. Decine di risparmiatori e clienti, "vittime del salva banche", hanno manifestato nel piccolo centro toscano dando vita a un presidio davanti casa del ministro. Esposti cartelli e striscioni contro il decreto: "Ridateci i nostri soldi". Nel mirino, ovviamente, il governo Renzi.
Come racconta RaiNews, la protesta, con tamburi e fischietti, è durata circa mezz'ora: poi i manifestanti si sono trasferiti in corteo nel paese di Laterina, che dista circa un chilometro. "E' stata una protesta pacifica - racconta RaiNews - a distanza ravvicinata alla proprietà, e sotto lo sguardo delle forze dell'ordine che da mesi ormai sono impegnate nel servizio di controllo e sicurezza della casa del ministro".
I manifestanti hanno gridato invettive contro il governo e il decreto che, a loro dire, li avrebbe totalmente privati dei loro risparmi in banca. Dall'abitazione della famiglia del ministro Boschi non c'è stato alcun segnale di reazione, alcune 'persiane' delle finestre erano aperte, ma nessuno è stato visto affacciarsi.
I risparmiatori - circa un centinaio di persone provenienti anche da altre regioni come Marche ed Emilia Romagna - hanno messo in scena anche delle brevi "performance". Uno dei manifestanti, vestendosi da finto giudice, con parrucca e toga, si è posizionato sui gradini della chiesa del paese chiedendo ai presenti se secondo loro "Maria Elena Boschi e il padre Pierluigi siano colpevoli o no" della perdita dei risparmi affidati alle banche. Un coro, interrotto dal suono delle campane, ha risposto di sì.