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Giovedì, 25 Aprile 2024
VIOLENZE SESSUALI

Laura Boldrini: "Sullo stupro di Rimini dibattito agghiacciante"

La presidente della Camera replica a chi, come Giorgia Meloni, ha sottolineato il suo silenzio sulla vicenda: "Polemiche deprecabili, stiamo toccando il fondo"

"Trovo agghiacciante il livello del dibattito di questi giorni. Come se la gravità della violenza dipendesse da chi la mette in atto o da chi la subisce. Lo stupro è uno degli atti più abominevoli che esistano ai danni di una donna. Un crimine esecrabile che lascia conseguenze permanenti, distrugge l'esistenza di una persona". 

Lo afferma la presidente della Camera, Laura Boldrini, in un'intervista a Repubblica.it, parlando dello stupro di Rimini e di chi, come Giorgia Meloni, ha sottolineato il suo silenzio sulla vicenda insinuando una tolleranza nei confronti dei presunti colpevoli. 

"Ma ci rendiamo conto - prosegue - a che punto siamo arrivati? Sono polemiche deprecabili, di chi non ha argomenti e mira solo ad avvelenare il clima".

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"La mia condanna - precisa Boldrini- è ovviamente incondizionata. Ci sono delle indagini in corso ma a prescindere da chi sarà ritenuto colpevole spero che la giustizia comminerà pene adeguate alla gravità del reato. Ogni giorno purtroppo abbiamo notizie di violenze, non faccio dichiarazioni di condanna su ogni singolo episodio. Non è il mio lavoro, di professione non commento gli accadimenti del giorno. Faccio una battaglia contro tutte le violenze, in special modo quelle sulle donne. Qualcuno può dubitare del mio impegno in questo ambito? Se lo fa è sicuramente in malafede e con intento strumentale". 

Quanto al leghista di San Giovanni Rotondo che ha scritto su Facebook: 'Quando succederà alla Boldrini e alle donne del Pd?', Boldrini dice: "Un episodio ripugnante. Stanno toccando il fondo. Cercano la visibilità con questi argomenti, evocando lo stupro nei confronti delle avversarie politiche. Chi è a capo di un partito politico o di un movimento se apre la strada a tutto questo ne porta anche la responsabilità. Poi non c’è da meravigliarsi che altri seguano".

In queste stesse ore c’è un mediatore culturale pachistano che dice che alle donne, in fondo, piace lo stupro. "Un'affermazione oscena. Mi è sembrato il minimo rimuoverlo dal suo incarico".
 

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