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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Caso Lavitola

Maria Lavitola: "Valter chiese 5 milioni a Berlusconi"

Dalla deposizione della sorella del 'faccendiere' emerge il tentativo di ricatto ai danni dell'ex premier in cambio del suo silenzio

Appena rientrato in Italia dopo una lunga latitanza, Valter Lavitola s'è visto recapitare in carcere una nuova ordinanza di custodia per corruzione internazionale. E la sorella Maria ha raccontato ai pm delle pressioni esercitate da Vito su Silvio Berlusconi per non dire tutto.

Il racconto di Maria Lavitola - "Mio fratello Valter - ha detto la donna ai Pm il 17 febbraio scorso - circa 20-30 giorni fa mi ha telefonato e mi ha detto di recuperare un contratto di pubblicità stipulato da l'Avanti con Berlusconi fra il 1998 e il 2002/2003. Io gli dissi cosa significava Berlusconi e lui mi disse che il contratto era intestato a qualche raggruppamento politico o a qualche società controllata da Berlusconi e che in quel momento non ricordava. Ricordava però che l'importo del contratto era di 800mila euro o un miliardo e mezzo a favore de l'Avanti per prestazioni pubblicitarie. Mi disse che dovevo prendere quel contratto e portarlo a Berlusconi. Gli chiesi perché dovevo fare ciò e lui mi disse testualmente "Sono cazzi miei".

Tutto in una busta - "Gli chiesi come avrei potuto avvicinare Berlusconi e lui mi rispose che sarei potuta andare a Palazzo Grazioli e lasciare al portiere in busta chiusa il predetto contratto dicendo al portiere che il presidente attendeva questa lettera". La donna racconta di non aver eseguito l'incarico che le aveva dato il fratello, inventandosi una scusa e di aver - nel novembre 2011 - incontrato un'amica di Lavitola che le disse di essere tornata in Italia per svolgere alcuni incarichi per conto di Valter.

Ricatto da 5 milioni di euro - Si parla anche di una somma di 5 milioni di euro: "Chiesi a che titolo Berlusconi dovesse dare questi soldi a mio fratello - sostiene la donna davanti ai pm - e mi rispose che era una tattica nel senso che se gli dava questi 5 milioni andava tutto bene altrimenti Valter una volta tornato in Italia avrebbe avuto tutte le giustificazioni anche "morali" per dire quello che sapeva su Berlusconi". La sorella di Lavitola racconta di aver sconsigliato quella mossa e di aver saputo poi che il suo consiglio era stata ascoltato.

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