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Venerdì, 19 Aprile 2024

Sempre le solite (e pericolosissime) bugie russe

L'uscita del ministro degli esteri Sergej Lavrov di domenica sera su Rete 4 - «Zelens'kyj fa il ragionamento: che tipo di nazificazione possono fare se lui è ebreo? Posso sbagliarmi, ma anche Hitler aveva sangue ebreo. Questo non significa assolutamente nulla. Gli ebrei saggi dicono che gli antisemiti più rabbiosi tendono a essere ebrei. 'Non c'è famiglia senza un mostro', come diciamo noi» - si colloca perfettamente nel filone dell'antisemitismo russo.

Nei primi anni del '900 la polizia segreta zarista Ochrana fabbrica il falso documento "I Protocolli dei Savi di Sion" con l'intento di diffondere l'odio verso gli ebrei nell'Impero russo. Era una specie di' documento segreto' per una fantomatica cospirazione ebraica e massonica il cui obiettivo sarebbe stato quello impadronirsi del mondo. Incredibilmente ancora oggi quel falso documento viene ritenuto vero da tanti complottisti. Il 'protocollo' ebbe grande successo e diversi pogrom vennero portati avanti nell'Impero russo negli anni seguenti.

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Poi nel 1928 i sovietici stabilirono "l'Oblast autonomo degli ebrei", una 'terra promessa' dove gli ebrei russi potevano 'spintaneamente' realizzare il sionismo in salsa sovietica. Peccato che la destinazione fosse un po'... scomoda... tipo "là in fondo a destra", in Manciuria, 8000 km a est di Mosca. Quando i sovietici invasero e si spartirono la Polonia con i nazisti, mentre i tedeschi chiudevano gli ebrei polacchi nei ghetti e poi li sterminarono nei campi, i sovietici li spedivano nella 'Terra promessa', ai confini con la Cina.

Appena finita la II Guerra Mondiale, come se gli ebrei non ne avessero avuto abbastanza, cosa fare di meglio se non accusarli ancora falsamente di un bel complottino? Ed ecco servito il "complotto dei camici bianchi". In pratica, secondo il regime sovietico, Stalin e i suoi avevano scoperto il tentativo di un gruppo di medici, da qui i 'camici bianchi' appunto, di avvelenare la dirigenza sovietica. E guarda caso questi medici erano... ebrei e parte della "l'organizzazione internazionale ebraico-borghese-nazionalista chiamata 'Joint'", come recitava la Pravda di allora. Per fortuna che Stalin poi morì e non fu dato seguito agli intenti persecutori (non solo contro gli ebrei) che quel finto complotto avrebbe dovuto giustificare. Però, per esempio, sul giornale satirico sovietico Krokodil uscì la vignetta dove sotto la maschera del dottore assassino compare un sospetto naso adunco, tipo quello che usa Vauro per Zelens'kyj...

Follia in onda sulla tv italiana

E arriviamo al Sergej Lavrov di ieri sera. Due sono le ipotesi: o è veramente uno stupido ignorante oppure la sua uscita è molto sottile e studiata. Perché quella del "Hitler ebreo", con il corollario "i peggiori antisemiti sono gli ebrei", è una classica bufala antisemita usata ad arte e quindi quello di Lavrov era un chiaro messaggio per attivare i riflessi pavloviani rossobruni. Il meccanismo psicologico alla base è sempre quello della colpevolizzazione della vittima (per esempio, viene anche usato per la critica a Israele in chiave antisemita, quando li si paragona ai propri carnefici con frasi "gli israeliani si comportano come i nazisti" ecc.). In altre parole si dice che gli ebrei sono proprio di indole malvagia, addirittura si ammazzano fra loro, e che quindi ci deve essere una ragione di fondo se attirano su di loro l'odio di tutti. E tutto questo è andato in onda su una TV italiana, nel 2022, nel bel mezzo della peggiore guerra in Europa dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Io in tempi non sospetti ho pensato che fosse un errore aver scelto come Giorno della Memoria il 27 gennaio, cioè la ricorrenza della liberazione di Auschwitz da parte dell'Armata rossa, perché questo avrebbe perpetrato ingiustamente l'idea che i sovietici/russi fossero i 'salvatori' degli ebrei, cosa storicamente falsa dato che i russi e sovietici sono stati fra i persecutori degli ebrei, anche dopo il 1945. E questo, insieme al sacrificio dei sovietici nella liberazione dell'Europa dal nazismo, ha sempre dato una rendita di posizione, all'URSS prima, e alla Russia di Putin dopo, che le ha evitato il giusto processo storico per le tante colpe e malefatte di questi regimi.

Un processo al putinismo

E i russi per primi sono in gran parte ignari del protocollo aggiuntivo segreto al patto Molotov-Ribentropp, della strage di Katyn', delle deportazioni delle minoranze, del genocidio dei Tatari di Crimea, dei gulag, ecc. A differenza di altre nazioni, la Russia non ha mai fatto davvero i conti con i propri crimini ed orrori, proprio grazie al credito vantato dei 20 milioni di morti per sconfiggere il male assoluto del nazismo e alla retorica della 'Grande guerra patriottica'. Io mi auguro che come per il nazismo ci fu una Norimberga, ci possa essere un giorno anche per il puntinismo un processo, all'Aja. E come i tedeschi furono portati forzatamente dalle truppe americane a visitare Dachau, Mathausen, Bergen-Belsen, un giorno i russi vengano portati a visitare Katyn', Bucha e a fare finalmente i conti con il proprio passato, anche molto recente.

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