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Giovedì, 28 Marzo 2024
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"Forse non vogliono più governare con noi": perché Lega e M5s fingono di litigare su tutto

Il ministro leghista della Famiglia: "Nell'ultimo mese sono stato più insultato dai 5 stelle che dalle opposizioni...". Ma nonostante le schermaglie quotidiane, né Lega né Movimento 5 stelle hanno alcuna intenzione di far saltare il banco: è semplice campagna elettorale

La crisi di governo non la vuole nessuno a Palazzo Chigi e dintorni. Nonostante le schermaglie quotidiane, né Lega né Movimento 5 stelle hanno alcuna intenzione di far saltare il banco. Le foto rilanciate sui social ieri pomeriggio dal vicepremier Matteo Salvini e dal premier Giuseppe Conte, sorridenti dopo una "giornata di lavoro" nella campagna toscana, non fanno altro che confermare che la crisi di governo non è uno scenario da prendere in considerazione per i prossimi mesi.

"Bel pomeriggio insieme nella campagna fiorentina - scrive Conte - Bene le parole e le discussioni, rispettando ognuno le idee dell’altro, ma non perdiamo mai di vista la “ragione sociale” per cui siamo al governo: lavoriamo con la massima concentrazione per gli interessi degli italiani". "Pomeriggio di lavoro e relax in Toscana, parlando di futuro", conferma Salvini.

Ministro Fontana: "Più insulti dal M5s che dalle opposizioni"

Fanno rumore però le parole di stamane del ministro Fontana. "Ci accusano di essere nemici delle donne, ci danno dei fanatici, ci coprono di insulti quotidiani. Nell'ultimo mese sono stato più insultato dai 5 stelle che dalle opposizioni...". A dirlo è il ministro leghista della Famiglia Lorenzo Fontana, in una intervista sul 'Corriere della Sera'. Ci saranno conseguenze per il governo? "Per quanto ci riguarda no, siamo sempre positivi e propositivi, ci sono tante cose da fare e a nessuno interessano le polemiche. Però bisognerebbe chiederlo a loro. Forse non hanno più a cuore lo stare al governo del Paese... Che cosa dovrei pensare? È evidente che se qualcuno continua a provocare, significa che vuole una reazione".

La crisi "non conviene" né al M5s né alla Lega

La motivazione per cui né i pentastellati né il Carroccio vogliono un cambio di scenario politico è chiara: secondo tutti i sondaggi i pentastellati hanno perso parecchi punti percentuali rispetto a un anno fa, ma con l'attuale sistema elettorale non pare esserci per il M5s alcuna alternativa a un'alleanza con la Lega per restare al timone del Paese. Anche per Salvini e compagni il quadro è roseo: da un lato il M5s fedele al contratto di governo, dall'altro Forza Italia e Fratelli d'Italia che non sembrano avere né la forza né gli strumenti per imporre alcunchè agli alleati (ma solo a livello locale) del centrodestra. Mani libere per Salvini.

Un piede in due maggioranze, la "ricetta perfetta" di Salvini (e il governo punta al 2023)

Salvini: "Contrasti con Conte? Governo va avanti"

"Il governo va avanti, serenamente, al di là delle chiacchiere che posso fare con Conte davanti a un bicchiere di rosso nelle campagne fiorentine. Non c'è bisogno di un bicchiere di rosso per andare avanti: abbiamo tante cose da fare su lavoro, tasse, giovani, giustizia, ambiente, figuriamoci se mollo". Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini, intervistato da Lady Radio, emittente fiorentina, nel giorno della sua visita a Firenze. I contrasti con Conte? "No - secondo Salvini - sono, come si dice a Oxford, cazzate, che leggo sui giornali dal primo giorno in cui abbiamo giurato. Dal primo giorno scrivono che il governo è a rischio, che siamo incapaci, litigiosi, fascisti, razzisti, dopo 9 mesi gli italiani hanno toccato con mano che senza essere geni tante cose le abbiamo fatte e tante le stiamo preparando".

conte salvini di maio-6

Perché Lega e M5s "fanno finta" di litigare su tutto

Le schermaglie di cui quotidianamente i principali media si "cibano" hanno però un perché: il batti e ribatti, le liti o presunte tali tra i due partiti di governo che rientrano dopo una manciata di ore sempre senza conseguenze, permettono sia a Lega sia a M5s di "serrare i ranghi" dei rispettivi sostenitori. Dimostrare, o cercare di dimostrare, che nonostante le due forze politiche siano da quasi un anno nelle stanze del potere lo spirito battagliero che tanto piace all'elettorato è lo stesso del passato. E cercare così di ottenere un risultato positivo alle prossime elezioni europee. La conseguenza della strategia dei "finti litigi", dell'essere almeno mediaticamente "sia di lotta che di governo", ha anche un'ulteriore conseguenza: mettere all'angolo le opposizioni, in special modo il Partito democratico, che hanno meno spazio d'azione e si trovano a dover inseguire l'agenda di Lega e M5s, facendo una fatica immane a imporre i propri temi nel dibattico politico. Il detto "tra i due litiganti il terzo gode" in questo caso è lontanissimo dalla realtà. 

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