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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Lega in piazza, Salvini attacca migranti e Pd: "Al voto subito"

Oltre mille gazebo in tutta Italia per il week end del tesseramento leghista. Ma tra uno slogan e l'altro il segretario non riesce a ricucire lo strappo con Forza Italia

La prima giornata del week end del tesseramento leghista, oltre mille gazebo in tutta Italia, è stata l'occasione per il leader della Lega nord per rilanciare lo slogan ripetuto in queste settimane: "Al voto subito, che si sciolgano tutti e andiamo a votare"; per attaccare nuovamente il pd che fa "nausea"; per una nuova, dura, uscita sugli immigrati per i quali ci vuole "una pulizia di massa, se serve con le maniere forti".

Matteo Salvini, di solito molto attivo in queste occasioni, ha partecipato ieri in mattinata soltanto ad un appuntamento in piazza a Recco, in Liguria, dove ha lanciato l'auspicio di una "guardia nazionale anti migranti come negli Usa di Trump" in Italia. Poi, nel pomeriggio, ha condannato l'attacco ad un gazebo a Monza da parte un gruppo di attivisti dei centri sociali, che hanno ribaltato banchetto e tenda dei militanti leghisti: "Fate girare questo video! Ecco la tolleranza dei kompagni che amano i clandestini e odiano gli italiani: aggredire, spaccare, insultare! Vergognatevi vigliacchi", ha scritto sulla sua pagina facebook, denunciando "un'analoga aggressione a Roma".

Lega Nord a Bologna in Piazza Maggiore | Foto da BolognaToday

La maggior parte dei gazebo era concentrata nelle regioni del Nord Italia, 625 solo in Lombardia. Ma i punti d'incontro organizzati dalla Lega nord e dai comitati Noi con Salvini sono stati aperti anche in tutte le regioni del sud. Dieci i punti di incontro organizzati in Sardegna, quindici in Sicilia, undici in Calabria, venticinque in Puglia, diciannove in Campania.

Sul piano di una possibile futura alleanza di centrodestra, la distanza tra Berlusconi e Salvini rimane intatta. Ed è stata confermata oggi da due big di Forza Italia, Giovanni Toti e Mariastella Gelmini. Ma non sul piano locale, dove sono già stati siglati accordi in quasi tutti i maggiori comuni che andranno al voto del centro e del nord tra Lega, Forza Italia e Fdi. "Mi pare che stiamo andando insieme un po' ovunque", ha detto oggi Toti. Il modello è quello "lombardo" sostenuto da Roberto Maroni, che da settimane fa pressing su Salvini per un riavvicinamento con l'ex premier, l'unico, in questa fase, in grado secondo il presidente della Regione Lombardia di "dare le carte".

A rimarcare le distanze tra Forza Italia e Lega sul piano nazionale è stata la coordinatrice regionale degli azzurri Gelmini, che oggi ha di nuovo stroncato lo strumento che più piace a Salvini per definire la leadership della coalizione: la primarie. "Non scimmiottiamo la sinistra", ha detto. Freddo anche il presidente della Regione Liguria e consigliere politico di Silvio Berlusconi Toti, secondo cui le primarie "non sono un ostacolo ma non sono utili". Due binari paralleli per la Lega di Salvini: da una parte l'accordo già raggiunto sul territorio, dall'altra le minacce e gli anatemi su un'alleanza di centrodestra che non sia sovranista, antieuro e in linea col programma del Carroccio.

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