Cos'è questa storia dell'educazione sessuale ai bimbi di 6 anni
Per il M5S e la sinistra è necessario insegnare anche alle materne l'educazione sessuale e affettiva. E alla Camera è finita a insulti tra "nefandezze" e richiami a presunti talebani in Aula
In Aula non si trova un'intesa sull'educazione sessuale e affettiva da insegnare nelle scuole, a partire da quella materna. Come già avvenuto in passato, il tema torna a surriscaldare gli animi, scatenando la protesta delle opposizioni e la dissociazione di pezzi della maggioranza.
L'Assemblea di Montecitorio è impegnata con l'esame del disegno di legge sulla violenza contro le donne, che interviene nuovamente sulla disciplina già in essere accelerando e rafforzando alcune procedure, soprattutto in materia di prevenzione. Porta la firma del M5s l'emendamento, condiviso da tutti i partiti del centrosinistra, sul tema della educazione sessuale fin dalla materna. I pentastellati tornano a insistere sulla necessità di intervenire anche sul cambiamento culturale, tema su cui tutte le forze politiche sono concordi. A dividere, invece, è lo 'strumento'. Per il M5S e la sinistra è necessario insegnare nelle scuole l'educazione sessuale e affettiva. Esattamente ciò che invece i leghisti vogliono evitare.
Il leghista Rossano Sasso è pronto a fare un'alzata di muri, per evitare che vengano "insegnate porcherie" ai bambini a scuola. "Il 25 settembre dello scorso anno abbiamo vinto noi le elezioni e legiferiamo noi. Voi potete decidere se votare insieme a noi", le sue parole in Aula. E ancora: "Se la vogliono, se la facciano nelle loro sedi di partito e vediamo se i genitori manderanno lì i loro figli", dichiara Sasso. Per Sasso non ci sono dubbi: l'emendamento in questione ha "un contenuto degradante, perché è sinonimo di degrado pensare di insegnare l’educazione sessuale a un bambino di 6 anni".
Educazione sessuale a scuola, Bonelli: "Qui non siamo a Kabul"
Parole che hanno fatto insorgere le opposizioni, con tantissimi interventi in replica. "Definire un emendamento una nefandezza è inaccettabile», insorge il portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli. "Non possiamo permettere che i nostri giovani paghino sulla propria pelle per ciò che le istituzioni non sono state in grado di insegnare loro".
"Qui non siamo a Kabul. Dobbiamo insegnare ai giovani il rispetto del corpo delle donne" dice Bonelli.
E incalza: "Sa cosa dobbiamo insegnare? Il rispetto", scandisce, "rispetto del corpo delle donne. Non capisco come sia possibile che la ministra Roccella fugga su un tema di questo tipo. Perché – chiosa – il tema oggi è il rispetto, quello che le scuole, insieme alle famiglie, devono insegnare". Durissima anche Anna Laura Orrico del M5S: "Se c'è una cosa degradante in Italia, è che nel nostro Paese l'89% dei nostri ragazzi imparino che cosa sia il sesso da YouPorn. Le famiglie non possono essere lasciate sole".