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Giovedì, 25 Aprile 2024
Civiltà

La legge per dire basta ai bambini in carcere con le mamme detenute

Va avanti l'iter della proposta di legge che punta a promuovere il modello delle case famiglia e ad escludere che le madri e i figli conviventi di età inferiore ai sei anni restino reclusi

È stata approvata in prima lettura dalla Camera dei deputati, con 241 voti favorevoli e 7 contrari, la proposta di legge per impedire che i bambini piccoli si trovino a vivere in carcere al seguito delle mamme recluse. Il provvedimento - a prima firma del deputato dem Paolo Siani e relatore Walter Verini - punta a promuovere il modello delle case famiglia e ad escludere che le madri con figli conviventi di età inferiore ai 6 anni finiscano in carcere. Il testo propone anche l'assoluto divieto di applicazione di custodia cautelare in carcere per la donna incinta. 

È previsto anche, in presenza di esigenze cautelari di eccezionale rilevanza, il ricorso agli istituti a custodia attenuata per le detenute madri. "È una questione di civiltà ma anche di diritti costituzionali negati", ha detto l'onorevole Siani. Le misure previste nel provvedimento si applicano anche ai padri, qualora la madre sia deceduta o "assolutamente impossibilitata" a dare assistenza ai figli. La proposta di legge interviene anche sull'istituto del rinvio dell'esecuzione della pena, introducendo delle modifiche, ma soprattutto sulla disciplina delle case famiglia protette che si vogliono promuovere tramite la stipula da parte del ministero competente di convenzioni con gli enti locali, per individuare le strutture idonee.

Per diventare legge, la proposta dovrà essere approvata anche dal Senato e poi ancora dalla Camera. Il primo firmatario della proposta, Paolo Siani del Pd, ha detto: "Si mette fine a una profonda ingiustizia, che condannava a vivere i primi anni di vita, i più importanti per un bambino, in un carcere. Nello stesso tempo, si pone il supremo interesse del minore in cima ai pensieri del legislatore". Il deputato ha aggiunto che,  dopo il passaggio in Senato dove la proposta deve ancora essere approvata, "le case protette saranno l'unica scelta per far scontare la pena a una donna in gravidanza o con un bambino fino a sei anni di età, salvo esigenze cautelari di eccezionale rilevanza. Il Parlamento vuole lottare per tutte le persone innocenti, in primis i bambini. È una questione di civiltà".

Di "traguardo molto importante" ha parlato anche il relatore, Walter Verini: l'approvazione "rappresenta un importante passo in avanti verso la cancellazione di questa inammissibile, vergognosa situazione che si verifica nelle carceri italiane". Durante la seduta sono stati approvati alcuni emendamenti: tra questi uno in particolare, rivendicato in Aula dalla Lega, sottolinea che, in ogni caso, è applicabile il "regime speciale" previsto dall'articolo 41-bis.

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