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Giovedì, 18 Aprile 2024
POLITICA

Approvata la legge di stabilità: cala l'Irpef ma aumento l'Iva

Ridotta di un punto imposta sulle persone fisiche per i redditi più bassi ma vengono colpiti i consumi con l'aumento di un punto percentuale dell'imposta sul valore aggiunto. Monti soddisfatto: "La disciplina di bilancio paga". E arriva il commissario anticorruzione

ROMA - E' arrivato il Via libera del consiglio dei ministri alla legge di stabilità per l'anno 2013, dopo una riunione durata ben sette ore. La legge prevede il taglio dell'Irpef di un punto percentuale sui primi due scaglioni di reddito (da 0 a 15mila euro e da 15mila a 28mila euro): in particolare, passa rispettivamente da 23 a 22 punti e da 27 a 26. Il ddl non ha però azzerato completamente l'aumento di due punti Iva che sarebbe partito a luglio: l'Iva crescerà di un solo punto dal 10 all'11% e dal 21 al 22%.

"Il Consiglio - si legge nella nota emessa in nottata da palazzo Chigi - ha approvato il disegno di legge contenente le disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità) e il disegno di legge contenente il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2013 e bilancio pluriennale per il triennio 2013-2015".

La Legge di stabilità per il 2013-2015 rappresenta lo strumento con cui sono disposte le misure necessarie a realizzare gli obiettivi programmatici indicati nei documenti di programmazione di bilancio e finanza pubblica. Quest'anno la Legge di stabilità per il 2013-2015 consente, come previsto dagli impegni assunti in Europa, di conseguire il pareggio di bilancio in termini strutturali nel 2013. Il disegno di legge di bilancio e il disegno di legge di stabilità sono presentati al Parlamento entro il 15 ottobre di ciascun anno.

Nell'ambito della legge di stabilità, il Consiglio ha approvato il secondo capitolo delle disposizioni per la revisione della spesa pubblica (spending review). La prima fase della spending ha garantito un risparmio di circa 4,4 miliardi per il 2012, 10,3 miliardi per il 2013 e 11,2 miliardi per il 2014. La spesa censita alla quale fanno riferimento questi risparmi è pari a circa 60 miliardi di acquisto di beni e servizi. Le nuove misure di razionalizzazione della spesa pubblica si basano su un censimento di spesa "aggredibile" pari a circa 50 miliardi: 11 miliardi per l'acquisto di farmaci, 7 miliardi per i dispositivi medici e 32 miliardi di acquisti per gli investimenti. L'importo censito nelle due fasi della spending è di 110 miliardi, circa il 65% della spesa pubblica per l'acquisto di beni e servizi. A regime, il risparmio derivante dalla spending review è di 3,5 miliardi.

IL COMMISSARIO ANTICORRUZIONE - Arriva il commissario anticorruzione. Il Consiglio dei ministri, si legge nel comunicato emesso in nottata al termine della lunghissima riunione dell'esecutivo, ha deciso di istituire nella legge di stabilità un Commissario anticorruzione che presiederà la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche. Il Commissario sarà nominato, su proposta dei Ministri della pubblica amministrazione, della giustizia e dell'interno, tra persone di notoria indipendenza che hanno avuto esperienza in materia di contrasto alla corruzione e persecuzione degli illeciti nella pubblica amministrazione, con decreto del Presidente della Repubblica previa delibera del Consiglio dei Ministri e parere favorevole di 2/3 dei componenti delle Commissioni parlamentari competenti. La Commissione potrà avvalersi della Guardia di finanza, che agisce con i poteri di indagine per gli accertamenti relativi all'imposta sul valore aggiunto e all'imposta sui redditi, e potrà richiedere indagini, accertamenti e relazioni all'Ispettorato per la funzione pubblica.

ALLARME CONFESERCENTI - "Lo scambio tra taglio delle aliquote Irpef e aumento dell'aliquota Iva non è un favore alle famiglie. Anzi, è un'altra inaccettabile "mazzata" da circa 1,5 miliardi di euro mascherata da taglio della pressione fiscale". Commenta così Confesercenti, in una nota, gli interventi fiscali varati dall'esecutivo ieri con la legge di stabilità.

"Siamo perfettamente d'accordo sulla necessità di tagliare l'Irpef", continua la nota, "ma lo scambio operato dall'esecutivo non è nemmeno alla pari: l'aumento delle due aliquote Iva dovrebbe generare un gettito d circa 6,5 miliardi di euro; un dato ben superiore al costo della riduzione delle due aliquote Irpef, che è intorno ai 5 miliardi".
 

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