Neanche con l'Italicum i 'fuorisede' potranno votare
Respinto l'emendamento per l'introduzione del 'early vote', che avrebbe consentito il diritto di voto agli studenti e lavoratori domiciliati in città diverse dalla loro residenza. "Un'occasione mancata"
L'Italicum non darà ai 'fuorisede' la possibilità di votare. Ancora una volta chi vive, studia e lavora in altre città rispetto al proprio luogo di residenza dovrà continuare a tornare 'a casa' per poter esprimere il proprio diritto di voto.
L'emendamento respinto, proposto tempo fa, era stato sottoscritto da diverse associazioni studentesche e politiche e introduceva l''early vote': la possibilità di votare nella prefettura di domicilio o per corrispondenza nel caso in cui si fosse domiciliati all'estero.
"Larga parte dei paesi dell'Unione Europea adoperano da anni con successo un sistema che consente la partecipazione democratica di quanti, specie per motivi economici o impegni lavorativi e di studio, non possono recarsi regolarmente alle urne del proprio paese di residenza. A causa della bocciatura di tale emendamento non verrà restituito a migliaia di studenti e lavoratori uno dei diritti civili più importanti, ossia quello di voto" dichiara Alberto Campailla, Portavoce nazionale di LINK - Coordinamento Universitario.
Per questo nelle settimane che separano dall'approvazione definitiva della legge elettorale, gli studenti hanno già lanciato una mobilitazione generale: "Scenderemo in piazza in diverse città d'Italia e d'Europa per restituire il diritto di voto alle prossime elezioni europee e amministrative a 286.353 gli studenti iscritti in Università di regioni diverse da quelle di residenza, ai 25 mila studenti Erasmus e ai centinaia di migliaia i lavoratori fuori sede" conclude Campailla.