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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica Italia

Legge elettorale, il Pd propone il modello "tedesco": no di Forza Italia e M5s

La proposta dem raccoglie solo il consenso della Lega, mentre viene sonoramente bocciata dal Movimento 5 Stelle che parla senza mezzi termini di "inciucio con Verdini" e da Forza Italia

Il Pd ha presentato in commissione Affari costituzionali della Camera la sua proposta di legge elettorale, 50% proporzionale e 50% di collegi maggioritari e una soglia di accesso al 5%: un Mattarellum di fatto ma corretto come presentato dal relatore Andrea Mazziotti che ricorda il sistema tedesco.

L'approdo in Aula per la discussione generale è previsto per il 29 maggio ma subito sono arrivate le prese di posizione dei partiti: se la Lega invece ha dato un sostanziale ok purché si vada presto a votare, è fermo il No di Forza Italia a cui è seguito quello del Movimento 5 stelle che accusa la proposta Pd di essere anche incostituzionale. 

La proposta ufficiale del Pd avrebbe i voti della Lega e di Scelta civica-Ala, ma non di tutte le altre forze politiche, quindi al Senato allo stato attuale non avrebbe i numeri sufficienti a blindare il testo. Martedì prossimo sarà adottato il testo in commissione e il martedì successivo, 23 maggio, scadrà il termine per gli emendamenti.

Contestualmente anche il deputato Pd Gian Mario Fragomeli ha presentato una sua proposta ribattezzata "italicum 2.0" che mantiene sia una soglia al 40% per l'assegnazione del premio di maggioranza alla lista, sia una soglia di sbarramento (del 3 per cento) per l'accesso alla ripartizione dei seggi. 

La proposta che piace al Movimento 5 stelle introduce un secondo turno elettorale finalizzato a mantenere una connotazione maggioritaria del sistema elettorale della Camera e del Senato con la riduzione della soglia minima (del 37 per cento) per l'assegnazione del premio di maggioranza del 52 per cento dei seggi; al fine di contemperare il principio di governabilità con il principio di rappresentanza, è prevista l'estensione della partecipazione al secondo turno a tutte le liste che superino la soglia del 20 per cento: "la scelta - si legge nella relazione intoduttiva all'articolato - è legata alla considerazione che in sistemi non bipolari si prevede una forte contendibilità del premio di maggioranza al secondo turno, che non può escludere a priori formazioni politiche forti di un significativo consenso elettorale".

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