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Giovedì, 25 Aprile 2024
Dritto e rovescio in Commissione

Le improbabili 170 audizioni che bloccano la legge Zan: in Senato sfilano anche i mormoni

Ormai è sfida totale sul disegno di legge contro la discriminazione di gay, transgender e disabili, tra la destra da una parte e la sinistra con Movimento 5 Stelle dall'alta. Pentastellati pronti al contrattacco: "Andiamo in Aula con urgenza"

Ormai è sfida totale sulla legge Zan tra la destra e la sinistra con Movimento 5 Stelle dopo che il presidente della Commissione Giustizia in Senato Andrea Ostellari (Lega) ha proposto 170 audizioni. Significa che prima di fare il prossimo passo verso la calendarizzazione del Ddl bisognerà ascoltare 170 persone con i tempi e i modi previsti. Ci vorranno mesi. Una decisione vissuta dai sostenitori della proposta di legge come una presa in giro. Un affronto almeno per due motivi: primo perché Ostellari aveva promesso di dare un taglio alle 210 audizioni, ma passare da 210 a 170, è sembrata più una spuntatina che non un bel taglio; ma soprattutto per il profilo di chi dovrebbe essere accolto a Palazzo Madama, per dare un parere che dovrebbe contribuire a migliorare il lavoro istituzionale.

Legge Zan, 170 audizioni con associazioni cattoliche e Platinette

Ostellari, tra i tanti, ha chiamato a raccolta i rappresentanti dei mormoni, della Chiesa Cristiana universale della nuova Gerusalemme, delle chiese pentacostali, della Pontificia accademia per la vita, delle Famiglie numerose cattoliche, di Ora et Labora. E ancora nell’elenco fornito nell’ultima riunione di Commissione c’è la Sacra Arcidiocesi ortodossa d’Italia, l’associazione Famiglie nel cuore, Non si tocca la famiglia, la Conferenza episcopale italiana, l’Università Cattolica, Pro vita e famiglia, il Movimento per la vita, Vita è, Alleanza Evangelica italiana.

Ci sono anche personaggi noti come Maurizio Umberto Egidio Coruzzi, in arte Platinette. C’è anche Coda Nunziante della Marcia per la vita, che sabato scorso a Roma, proprio in occasione della “Marcia 2021”, dal palco aveva detto chiaro e tondo che l’obiettivo principale del popolo cattolico fosse abrogare la 194. E poi ancora Famiglia domini, Azione cristiani perseguitati e tanti altri.

Poi ci sono anche audizioni più condivise, come quelle di giuristi, associazioni Lgbt+,psicologi ed esperti di problematiche gender. 

Legge Zan, contrattacco del Movimento 5 Stelle

Di fronte a quell’elenco ha tuonato la senatrice del Movimento 5 Stelle Alessandra Maiorino: "Dopo la promessa di dare una sfalciata ai 210, adesso si presenta con 170 e ha anche avuto la sfacciataggine di presentarla come dimostrazione di apertura. Non lo è. Sarebbe stato normale presentare 20 o 30 audizioni, non 170. E’ l’ennesima dimostrazione della volontà di affossare la legge da parte del centrodestra. Le audizioni richieste sono quasi tutte di organizzazioni religiose o sedicenti tali. Questo Paese si chiama Italia, è un Paese laico e democratico dell'Europa occidentale. Ora basta”. Così è proprio la senatrice pentastellata, che la scorsa settimana aveva anche accolto in Parlamento le 460mila firme a sostegno della legge Zan, a contrattaccare: “Andiamo in aula con l'articolo 77. Il Movimento 5 Stelle è pronto".

Che cosa dice l’articolo 77 del regolamento del Senato? In sostanza si può chiedere l'esame di un disegno di legge direttamente in aula per motivi di urgenza. Serve un decimo dei componenti del Senato che ne dichiarino l’urgenza con la fissazione di un termine per l’inizio dell’esame in Assemblea. “Il Presidente, tenuto conto degli argomenti iscritti in calendario, fissa la seduta di trattazione della richiesta. Su di essa il Senato delibera per alzata di mano dopo l’intervento di non più di un oratore per ciascun Gruppo parlamentare”. A quel punto, se la richiesta viene accolta, il disegno di legge, continua ad essere oggetto di lavoro in Commissione, ma si “libera” di quel passaggio e viene calendarizzato direttamente in Senato.

I numeri ci sono perché, come conferma sempre la Maiorino, ci sono già le firme di Movimento 5 Stelle Leu, ma, per dare ancora più forza alla richiesta, la Maiorino è già al lavoro per chiedere la sottoscrizione degli eletti in Senato del Partito Democratico.

Intanto sulla scelta del Presidente Ostellari, arrivano reazioni da più parti. “La maggioranza parlamentare che rappresenta la maggioranza degli italiani vuole discutere e approvare questa legge. È un chiaro ed evidente segnale di forzatura democratica". Lo dice il deputato Pd Alessandro Zan, relatore alla Camera della legge contro l'omotransfobia. "Le 170 audizioni disposte da Ostellari sul ddlzan non sono un approfondimento, sono una provocazione intollerabile. Non amo il muro contro muro, ma qui siamo alla presa in giro" ha scritto su Twitter il deputato Pd Filippo Sensi. Laura Boldrini ha parlato di “puro boicottaggio”.

Legge Zan, Ostellari pronto al confronto 

Ma il leghista si difende e su Facebook ha spiegato: "Chi ha paura del confronto? Noi no, e siamo pronti a discutere con lealtà di ddl Zan e della proposta del centrodestra, per tutelare tutte le vittime di discriminazioni e violenza. Giovedì iniziamo con le prime audizioni, che saranno 170 in tutto. Senza confronto non c'è democrazia".

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