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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Legittima difesa, c'è chi dice no: "L'immunità per chi ferisce o uccide un ladro non esiste"

Il duro commento di Antigone dopo l'approvazione della legge che modifica l'articolo 52 del codice penale sulla legittima difesa. "Brutto messaggio per le persone", dice il presidente Patrizio Gonnella

La legittima difesa sarà sempre presunta, ossia sarà sempre ritenuto sussistente il rapporto di proporzionalità tra la difesa e l'offesa. E' questo il fulcro della legge (approvata oggi al Senato) che modifica il comma due dell'articolo 52 del codice penale, in base al quale è possibile utilizzare "un'arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo" per la difesa legittima della "propria o altrui incolumità" o dei "beni propri o altrui". 

Legittima difesa, cosa cambia con l'approvazione della legge

Viene inoltre introdotta un'ulteriore presunzione all'interno dello stesso articolo 52, in base alla quale sarebbe sempre da considerarsi in stato di legittima difesa colui che, legittimamente presente all'interno del proprio o dell'altrui domicilio (da intendersi in senso ampio, quale luogo ove venga esercitata attività commerciale, imprenditoriale o professionale), agisca al fine di respingere l'intrusione posta in essere dal malintenzionato di turno con violenza o minaccia. La legge interviene poi sull'articolo 55 del codice penale relativamente alla disciplina dell'eccesso colposo, escludendo, nelle varie ipotesi di legittima difesa domiciliare, la punibilità di chi, trovandosi in condizione di minorata difesa o in stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo, commette il fatto per la salvaguardia della propria o altrui incolumità. Viene poi modificato l'articolo 624 bis del codice penale, prevedendo che nei casi di condanna per furto in appartamento e scippo, la sospensione condizionale della pena sia subordinata al pagamento integrale dell'importo dovuto per il risarcimento del danno alla persona offesa.

La norma, risalente al Codice Rocco di epoca fascista, era stata già modificata nel 2006 dal governo di centrodestra, sempre su impulso della Lega.

"Viene da domandarsi tra quanti anni la Lega, alla ricerca del consenso elettorale, modificherà nuovamente la legge per la legittima difesa. Se ne passeranno tredici, come dall'ultima volta che lo fece, o stavolta ci metterà meno", è il commento di Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, associazione non governativa che da anni si interessa della tutela dei diritti e delle garanzie nel sistema penale.

"La pretesa di immunità per chi dovesse ferire o uccidere un presunto ladro, che la Lega va vendendo da tempo, non esiste - sostiene Gonnella -. Dinanzi all'utilizzo di un'arma da fuoco, ancor più quando questo utilizzo provochi la morte di una persona, partirà sempre un'indagine e un eventuale processo. Sarà poi la magistratura a decidere se quell'episodio rientra in ciò che si può definire legittima difesa o meno. Quando questa assenza di impunità che il partito del ministro Salvini va propagandando sarà un'evidenza, allora forse la Lega dovrà tornare a modificare la legge nell'unico modo possibile, quello di intervenire sull'indipendenza della magistratura. Nel frattempo però questo falso messaggio di presunzione assoluta di impunità, potrebbe essere male interpretato dai cittadini, così stimolati ad un uso indebito delle armi".

Secondo Gonnella, questa legge porta con sé un brutto messaggio per le persone, "invitandole a difendersi da sole (anche con le armi) piuttosto che rivolgersi alle forze di polizia, che ne escono così fortemente delegittimate nella loro funzione. Ben diversa è stata la reazione in Nuova Zelanda dove, a seguito di un atto terroristico, il governo ha deciso di ridurre il numero delle armi che girano nel paese. Più armi ci sono in giro, più morti avremo".

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