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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

Letta, il "rivoluzionario" senza paura: "Cambiamo la Costituzione"

Il premier intraprende la strada del cambiamento. Seconda parte della Costituzione, legge elettorale e finanziamento pubblico ai partiti: tutto da rifare. E sul governo: "Non vergognamoci delle larghe intese, ma non voglio essere premier perché non si può votare"

ROMA - Progressista è progressista, ci sono pochi dubbi. "In Italia c'è troppo conservatorismo istituzionale. Invece noi dobbiamo cambiare l'Italia senza paura". Testo e musica del premier Enrico Letta che, dal palco della festa di Scelta Civica a Caorle, prova ad immaginare un futuro nuovo per l'Italia. Tante le sfide in programma: cambiare la seconda parte della Costituzione, disegnare una nuova la legge elettorale, abolire il sistema di finanziamento pubblico ai partiti. E, la "condicio sine qua non", riuscire ad andare avanti, affaire Berlusconi permettendo. 

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Il premier, insieme con "l'amico Mario", snocciola tutti i suoi programmi per i giorni che verranno. E il primo passo è una "bomba". "La Costituzione italiana è la più bella del mondo, ma solo nella prima parte - dice - Perché nella seconda, quando prevede due Camere che hanno esattamente le stesse funzioni, e per di più con una legge elettorale che prevede due maggioranze diverse non è logica: il bicameralismo perfetto è una follia". Con buona pace dei grillini, e delle loro occupazioni alla Camera, il premier ha sempre in mente di cambiare il lavoro dei padri costituenti. 

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Ecco perché ad ottobre alla Camera approderà la richiesta d'intervento urgente per modificare il "Porcellum". E Letta avvisa tutti: "Con questa legge nessuno vincerebbe le elezioni e si ritornerebbe alle larghe intese". Urge un cambiamento, insomma. 

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D'altronde, il suo governo era nato proprio per fare le tanto attese riforme. Salvo, poi, impantanarsi in un caos di ricatti e giochetti tipicamente italiano. "La maggioranza non sia un campo di battagli perché così non si va da nessuna parte - conferma Letta, che poi invita tutti - a non vergognarsi di quello che si sta facendo insieme perché nessuno sarà contagiato".

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"Stiamo lavorando per il cambiamento del Paese con una modalità, un'intensità, una forza secondo me straordinariamente interessante e utile e dai risultati possibili e potenzialmente rivoluzionari per l'Italia". Progressista è progressista. Rivoluzionario, vorrebbe esserlo. 

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