rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
la polemica

La lettera pro-Draghi firmata da mille sindaci che non piace a Meloni

Giorgia Meloni ha attaccato i primi cittadini: "Usate le istituzioni come sezioni di partito". Immediata la replica bipartisan

Aumenta il pressing su Mario Draghi per convincere il premier a rivedere la sua scelta di dimettersi. Una carica di mille sindaci italiani hanno unito le forze per firmare una lettera-appello indirizzata a Draghi. 

L'iniziativa, di cui si è fatto capofila il sindaco di Firenze, Dario Nardella, è stata lanciata sul web con queste parole che suonano come un invito alla responsabilità: "Con incredulità e preoccupazione assistiamo alla conclamazione della crisi di Governo generata da comportamenti irresponsabili di una parte della maggioranza. Le nostre città, chiamate dopo la pandemia e con la guerra in corso a uno sforzo inedito per il rilancio economico, la realizzazione delle opere pubbliche indispensabili e la gestione dell'emergenza sociale, non possono permettersi oggi una crisi che significa immobilismo e divisione laddove ora servono azione, credibilità, serietà".

La polemica di Giorgia Meloni

Le firme in calce al documento rimandano a governatori di Regione e primi cittadini di diverso colore politico. Ma oltre a essere tra i più partecipati, l'appello dei sindaci è anche quello più discusso.

Giorgia Meloni ha attaccato di primo mattino: ''Mi chiedo se tutti i cittadini rappresentati da Gualtieri, Sala, Nardella o da altri sindaci e presidenti di Regione che si sono espressi in questo senso, condividano l'appello perché un governo e un Parlamento distanti ormai anni luce dall'Italia reale vadano avanti imperterriti, condannando questa Nazione all'immobilismo solo per garantire lo stipendio dei parlamentari e la sinistra al governo. E - indipendentemente da chi li ha votati - mi chiedo se sia corretto che questi sindaci e governatori che rappresentano tutti i cittadini che amministrano, anche quelli che la pensano diversamente, usino le Istituzioni così, senza pudore, come se fossero sezioni di partito. La mancanza di regole e di buonsenso nella classe dirigente in Italia comincia a fare paura'', tuona la presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni condannato i sindaci perché, a suo dire, utilizzerebbero le istituzioni come sezioni di partito.

La replica dei primi cittadini

Immediata la replica di Nardella risponde sfidando la leader di Fratelli d'Italia: "Mi dispiace che Meloni non noti che tra i firmatari ci sono moltissimi esponenti di centrodestra. Forse Fdi spera di lucrare consensi dal caos istituzionale ed economico del Pese, ma dalla cenere si raccoglie solo cenere".

Molti dei firmatari della lettera pro-Draghi blindano il promotore Nardella e invitano la leader di Fdi alla riflessione. "Un'adesione assolutamente bipartisan, dal nord al sud del Paese, dalle grandi alle piccole realtà e testimonia un sentimento di grande preoccupazione che abbiamo come primi cittadini", è la replica del sindaco di Torino Stefano Lo Russo. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La lettera pro-Draghi firmata da mille sindaci che non piace a Meloni

Today è in caricamento