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Giovedì, 28 Marzo 2024
Governo Renzi

Governo Renzi, la lista dei ministri

Il premier è al Colle per sciogliere le riserve: il governo Renzi si farà. Pronta la lista dei ministri: otto uomini e otto donne. Alfano resta agli Interni e lascia il ruolo di vicepremier. Padoan all'Economia

ROMA - Il tempo è finito. La lista è stata limata e consegnata al Quirinale. Ambienti Pd in Parlamento danno quasi per acquisito Pier Carlo Padoan all'Economia, al posto di Maurizio Saccomanni, e parlano di Nicola Gratteri alla Giustizia, che avrebbe superato Dario Franceschini per sostituire Anna Maria Cancellieri.

Per l'Istruzione favorita Stefania Giannini, di Scelta Civica, che prenderebbe il posto di Anna Maria Carrozza. Conferme per Emma Bonino agli Esteri, Beatrice Lorenzin alla Salute, Andrea Orlando all'Ambiente. 

Sembrerebbe confermato Angelino Alfano agli Interni, ma non dovrebbe mantenere la carica di vicepremier. Le stesse fonti, però, spiegano che diverse caselle continuano a cambiare di mezz'ora in mezz'ora. Intanto, il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo Massimo Bray ha usato Twitter per congedarsi e salutare: "Questa storia come tutte le storie ha un fine. Grazie al personale del Mibact e ai cittadini che, come me, ci hanno messo cuore e passione".

Il nodo Alfano è stato già al centro del lungo vertice notturno tra il segretario Pd e il leader Ncd. Ci ha pensato lo stesso Alfano in tarda mattinata - costretto a scegliere secondo le voci tra la poltrona del Viminale e la vicepresidenza - ad annunciare che un accordo è stato trovato. "Con Renzi abbiamo avuto una conversazione serena, utile, proficua per l'Italia" ha detto ai microfoni di Skytg24, lasciando il congresso dell'Udc.

Renzi verso Palazzo Chigi: la sua squadra di ministri

"Abbiamo parlato di programma - ha spiegato il leader del Nuovo Centrodestra sull'incontro notturno - del no alla patrimoniale e di tutto quanto è nell'interesse dell'Italia. Sono abbastanza soddisfatto". Quanto al suo futuro, Alfano ha assicurato: "Renzi non mi ha posto nessun aut aut, noi siamo pronti a formare una grande squadra per un grande Paese per fare grandi riforme. Ora starà a Renzi trarre le definitive decisioni. Non c'è mai stato da parte mia un tema che riguardasse me stesso, in ballo c'è il destino dell'Italia. Renzi non ha mai fatto nessuna obiezione e il nostro rapporto personale è ottimo".

E Cesa dell'Udc ha avvertito il premier incaricato: "L'Italicum va cambiato, prima si deve riformare la Carta". "Basta con le liste bloccate, decise dai leader di partito! Ci vuole la preferenza, non ci prendiamo in giro - ha detto il segretario uscente - allora caro Matteo, ecco la nostra sfida. Facciamo le riforme davvero! E non facciamo finta di volerle fare. Dimostriamo che nei prossimi quattro anni siamo in grado di cambiare davvero l'Italia".

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