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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica Italia

La Faraona e i nodi del M5s romano: la vittoria della Lombardi alle regionarie non è scontata

Raggi, la base, i consiglieri regionali e comunali: la discesa in campo della parlamentare non piace a tutti

Perché la Lombardi non piace a tutti?

Una messa in discussione che si potrebbe concretizzare se non nella sconfitta, in una vittoria risicata nei confronti dei rivali. Un modo per dirle insomma che i tempi in cui imponeva - era febbraio 2013 - il suo protetto, cambiando le regole all'ultimo, a candidato sindaco, sono finiti; o anche per dire che le faide alimentate nei vari municipi in questi mesi non sono piaciute affatto; o ancora che nel frattempo a Roma e nel Lazio qualcuno, invece di alimentare odio e coltivare il proprio potere, ha lavorato. 

Ecco perché il voto per le regionali potrebbe rappresentare una sorta di conta dei malumori interni. Un tutti contro tutti in cui gli equilibri interni, mai come ora, sono complicati. 

Il Campidoglio tace

"Roberta? E' probabile che vinca, ma non è così sicuro". A parlare è un consigliere comunale. Lo fa in anonimo perché la consegna da parte dei vertici è quella di non commentare la candidatura della "Faraona". Rocco Casalino e la Casaleggio sanno infatti che in Campidoglio la candidatura della Lombardi fa storcere il naso a più di qualcuno. In questi 14 mesi lei e i suoi uomini, in Campidoglio come nei municipi, sono visti come la causa delle maggiori fibrillazioni e di alcuni sgambetti importanti nei confronti della Raggi. Certo non manca anche chi le riconosce una lungimiranza nella visione. E' ovviamente la componente lombardiana più forte, quella che ha in Marcello De Vito e Paolo Ferrara i due big e quella che ha provato a mantenere, con non poche difficoltà, i contatti con la base elettorale costruita dalla Faraona. Un bacino elettorale che, complici le dichiarazioni e le politiche messe in atto dalla giunta Raggi, è ad oggi ostile al movimento. Parliamo dei truffati dei piani di zona, dei Movimenti di lotta per la casa, del sindacalismo di base, del sindacalismo Atac, in passato vicini al M5s ed oggi delusi e lontano dai grillini. 

Il modello Pomezia

Al momento in campo, oltre alla Lombardi, c'è Valentina Corrado, consigliera regionale uscente ed espressione del famoso modello Pomezia che tra gli attivisti, non solo nei confini del Lazio, viene visto come un esempio da seguire. La Corrado potrebbe raccogliere i voti della base e quelli al di fuori di Roma. Si vota infatti per il Lazio e la consigliera ha lavorato, e bene, nelle altre province. Su Roma a garantirle un pacchetto di voti, oltre alla protesta anti Lombardi, c'è Fabio Massimo Castaldo europarlamentare ed ex membro del minidirettorio. 

Gli attivisti m5s delusi

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