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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Lucia Azzolina si difende: "La mia non era una tesi, Salvini non ha mai studiato"

Secondo 'Repubblica' l'esponente M5s avrebbe copiato alcuni passaggi di una tesina per ottenere l’abilitazione all'insegnamento. Renzi: "Dal M5s doppia morale"

Piovono accuse di plagio sulla neo ministra dell'istruzione Lucia Azzolina. Secondo 'Repubblica', l'esponente del M5s avrebbe copiato alcuni passaggi di una tesina presentata nel 2010 presso la Scuola di specializzazione per l’insegnamento secondario della Toscana (SSIS), per ottenere l’abilitazione all’insegnamento di sostegno nelle scuole superiori. Diversi i passaggi che la Azzolina avrebbe ripreso da altri autori – tra cui il filosofo Umberto Galimberti - senza citare la fonte come previsto dalle regole accademiche.

Salvini ha chiesto immediatamente le dimissioni del ministro. "Fare peggio del ministro Fioramonti sembrava impossibile" ha fatto sapere il segretario della Lega. "E invece Azzolina ci stupisce: non solo si schiera contro i precari ma ora scopriamo che copia pure le tesi di laureaUn ministro così non ha diritto di dare (e fare) lezioni. Roba da matti. Si vergogni e vada a casa".

La versione di Azzolina

"Non fatevi prendere in giro" ha ribattuto la ministra, spiegando che la sua  non era "una tesi di laurea né un plagio, né nulla. Ho sentito tantissime sciocchezze in queste ore, d'altra parte non mi stupisce che Salvini non sappia distinguere una tesi di laurea da una tesi di fine relazione di tirocinio Ssis (Scuola di specializzazione all'insegnamento secondario). Non ha mai studiato in vita sua e sarebbe stano se li distinguesse".

Un peccato veniale?

In effetti quella presentata nel 2010 da Azzolina per accedere all’insegnamento non era una tesi di laurea. Il giornalista e scrittore Christian Raimo ha fatto notare su facebook che si trattava di "un documento finale della Ssis per la classe di insegnanti di sostegno, una formalità che nessuno legge".

"Se andassimo a vedere questi documenti, la qualità dei testi sarebbe abissalmente bassa" spiega ancora Raimo. "La maggior parte sarebbe probabilmente impresentabile. L'esperienza delle Ssis italiane è stata disastrosa: una mediocre e costosa formazione, in molti casi, impartita da accademici svogliati che non avevano nessun interesse e nessuna preparazione sulla pedagogia e sulla didattica. Chi si è salvato ed è diventato un buon insegnante è perché ha fatto per proprio conto, nella maggior parte dei casi".

Quando il M5s accusava di plagio la ministra Madia

Un peccato veniale dunque? Può darsi. Qualcuno però sta facendo notare che quando ad essere accusata di plagio fu Marianna Madia, all'epoca ministro dell'istruzione, i 5 Stelle fecero fuoco e fiamme. "Dei tedeschi ammiro la serietà istituzionale.Un ministro si è dimesso per una tesi copiata. Se non chiarisce, Madia dovrebbe fare lo stesso" scrisse ad esempio Danilo Toninelli. Per la cronaca Madia era stata accusata di aver copiato alcuni passaggi della sua tesi di dottorato presentata all’ IMT di Lucca. L’università tuttavia 'scagionò' (in parte) la ministra spiegando che "il settore disciplinare all’interno del quale la tesi si situa, tollera comportamenti che altrove sarebbero definiti inaccettabili senza che questo costituisca un particolare problema". 

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Renzi: "Sul caso Azzolina doppia morale del M5s"

Sulla vicenda il senatore di Italia Viva, Matteo Renzi, parla di "doppia morale" da parte del M5s. "Non so se questa accusa sia vera o falsa. E aggiungo - osserva Renzi - che mi interessa molto di più capire che idee abbia il Paese sul futuro della scuola, non sul passato del ministro. C'è una cosa però che mi sembra molto ingiusta: la doppia morale".

"Molti deputati grillini e il quotidiano 'Il Fatto Quotidiano' attaccarono pesantemente infatti Marianna Madia per una presunta accusa di plagio che una commissione ufficiale - chiamata a verificare - escluse ufficialmente. Per molto meno, insomma, alla Madia fu fatto un processo sui social, sui media, nei talk show. Oggi - scrive ancora Renzi - di Lucia Azzolina i grillini e il Fatto Quotidiano non parlano. Zitti, silenzio, imbarazzo. E nessuno che nei talk o nei commenti sottolinei come sia vergognoso questo atteggiamento. Niente di sorprendente, sia chiaro: si chiama doppia morale. L'abbiamo già vista sulle banche, sui processi, sui finanziamenti al Blog di Beppe Grillo. Ipocrisia, allo stato puro: tutti lo sanno, nessuno ha il coraggio di ammetterlo".

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