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Martedì, 30 Maggio 2023
Politica

I parlamentari "ribelli" espulsi dal M5S: nasce un nuovo partito?

Niente sconti per chi ha votato contro il governo Draghi: "Quello sulla fiducia non è un voto come tanti altri. Ora serriamo le fila e andiamo avanti" scrive il reggente su facebook. Ma la base è in subbuglio. E Di Battista parla di una "robusta opposizione da costruire"

"Come già avvenuto al Senato, anche i portavoce del MoVimento 5 Stelle che nel voto di fiducia alla Camera si sono espressi diversamente dal gruppo parlamentare verranno espulsi". Lo mette in chiaro Vito Crimi, reggente dei Cinque Stelle spiegando su facebook che per i dissidenti non ci saranno sconti. "Quello sulla fiducia non è un voto come tanti altri. Stabilisce gli equilibri all'interno del Parlamento, determinando i posizionamenti fra maggioranza e opposizione. Chi non ha votato la fiducia a questo governo si è automaticamente collocato all'opposizione, dunque all'opposizione del MoVimento che ha deciso di sostenerlo, ed era perfettamente consapevole delle conseguenze delle proprie scelte".

Solo ieri Crimi aveva annunciato l'espulsione di 15 senatori M5s dopo il voto contrario a Palazzo Madama. Alla Camera il conto dei deputati dissidenti si è fermato a quota 16: 12 hanno votato contro il nuovo governo, altri 4 si sono astenuti. 

"Chi ha scelto di votare diversamente ha scelto di chiamarsi fuori da questo gruppo, lasciando dei vuoti.  Ora le fila vanno serrate, affinche' l'azione del gruppo, della squadra, sia ancora efficace", aggiunge Crimi. E spiega che "queste sono le ultime considerazioni che mi riservo di esprimere riguardo al momento attraversato dal MoVimento 5 Stelle, perché credo si debba smetterla di guardarci allo specchio, di commiserarci. Dentro ogni comunita' di persone esistono naturalmente dei contrasti, ma non possiamo imporli all'esterno, come qualcuno sta facendo da mesi. Il MoVimento cresce e si evolve, e deve farlo nei suoi spazi. Fuori dobbiamo guardare ai cittadini, al Paese che sta affrontando la piu' grave crisi economica e sociale dal dopoguerra ad oggi e che il gesto folle di un irresponsabile ha trascinato in una crisi di governo in piena pandemia. Coraggio, serriamo le fila e andiamo avanti".

Ma intanto la base del M5S si ribella. Nel giro di un'ora il post di Vito Crimi ha collezionato oltre 3mila commenti, molti dei quali non sono proprio amichevoli. "Il Movimento di cui faccio parte dal 2013 non è questo. Morra (uno dei senatori dissidenti, ndr) lo conosco da allora ed incarna i principi in nome dei quali abbiamo fatto mille battaglie. Sbagliate a 'colpire' chi dissente perché loro rappresentano il NO di tanti iscritti. È un grosso errore il vostro!" scrive un'attivista. "L'eccesso di rigorismo ha sempre fatto fallire ogni rivoluzione - dice un altro militante -, quella francese in primis. Credo che lei non sia adeguato alla carica che ricopre all'interno del MoVimento. Ed io, tengo a precisare, ero per il sì a Draghi, sebbene con 12 mollette al naso". 

M5s, espulsi i parlamentari ribelli: nasce un nuovo partito?

Il M5S non è mai stato così spaccato. Anche perché la fronda dei "ribelli" conta parlamentari di primo piano come Nicola Morra e Barbara Lezzi. Oltre, ovviamente, ad Alessandro Di Battista che già qualche giorno fa ha annunciato il suo addio al MoVimento. Per fare cosa? "Ci sono cose da dire. Scelte politiche da difendere. Domande a cui rispondere ed una sana e robusta opposizione da costruire" ha affermato ieri l'ex parlamentare annunciando una prossima diretta sul suo profilo Instagram. Un nuovo partito? Serve un'opposizione organizzata. Un passo alla volta, senza forzature", risponde all'Adnkronos Pino Cabras, uno dei deputati espulsi dal Movimento 5 Stelle per aver votato contro la fiducia a Draghi. Sul nuovo movimento politico nessuno si sbilancia, ma il clima da resa dei conti rende difficile pensare che lo strappo possa essere ricucito. "Espulsione? Urca. Ma è irreversibile come l'euro di Draghi o la ha annunciata come il mai con Renzi ed il mai con Draghi?", ironizza il deputato Alvise Maniero. 

"A giudicare dai commenti all’ultimo post di Crimi (e non solo a quello) nel Movimento bisogna aprire una lunga riflessione..." scrive su facebook l'onorevole Maria Laura Pazia. "Qualcuno mi dirà che i commenti non contano e non sono la vita reale... io invece credo che oggi la rete (in mancanza di una libera informazione) mostra la parte più sincera dell’opinione pubblica. Per questo - aggiunge la deputata - temo che forse i politici in parlamento stiano sottovalutando il problema... l’espulsione a mio avviso sarebbe un errore enorme. Trincerarsi dietro un “così aveva indicato Rousseau” è un alibi molto pericoloso... e lo dice una che in 3 anni è sempre stata in linea con le decisioni del gruppo. Tra l’altro sul voto si potrebbero obiettare tantissimi argomenti primo fra tutti, gli iscritti hanno votato alla cieca... non avevano elementi per capire come votare.

Durissimo il post di Emanuela Corda, deputata M5s. "Caro reggente infinito" dice rivolgendosi a Crimi. "Come sono lontani i tempi nei quali ti presentavi alle consultazioni col PD insieme alla Lombardi con quei sorrisetti da presa per i fondelli, sbandierando la tua coerenza contro i dinosauri dal sistema! Oggi, attaccato alla poltrona del comando come un mitile allo scoglio, cambi le regole, decidi le alleanze territoriali senza confrontarti, fai e disfi a dispetto del codice etico, del contratto sottoscritto con i cittadini che ti hanno consentito di stare li' e persino delle piu' elementari regole di civile convivenza tra persone". 

corda m5s-2

"Attacchi vilmente i tuoi compagni di viaggio - aggiunge - e sorridi ai poteri che tanto hai dileggiato per anni. Le tue minacce mi fanno sorridere" dice spiegando di attendere "comunicazioni formali oltre ai post da 'cuor di leone' su Facebook. Risponderò punto su punto. #InAltoICuori".

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