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Venerdì, 19 Aprile 2024
Inchieste

Mafia a Roma, gli affari "della sinistra" sulla pelle di immigrati e rom

Da Luca Odevaine, ex vice capo gabinetto di Roma all'epoca di Veltroni, al mondo delle cooperative. Intorno all'emergenza "Africa" e a quella nomadi ruotavano gli interessi del cartello gestito da Carminati "il nero": ecco nomi e numeri

Non c'è solo il "nero", come personaggio e colore politico, a guidare Roma. Uno dei vertici del sistema messo in piedi da Carminati, "il cecato" alias "il nero" grazie a Romanzo Criminale, era Luca Odevaine, ex capo della polizia provinciale (fino al 2012) e - soprattutto - ex vice capo gabinetto del sindaco di Roma dal 2001 al 2008: era l'era Veltroni.

"PERICOLOSITA' SOCIALE" - Luca Odevaine è stato arrestato in quanto sussiste, secondo i magistrati, il "pericolo di reiterazione dei reati" a causa della sua "capacità di penetrazione delle istituzioni". Una 'dote' che, unita alla sua "pervicacia a piegare le funzioni che svolge all`interesse suo personale e quello dei suoi corruttori depongono per un`intensissima pericolosità sociale". Queste le parole del gip nel motivare le esigenze cautelari a carico dell'ex fedelissimo di Veltroni.

"PERICOLO DI FUGA" - Quanto alla sussistenza del pericolo di fuga il giudice ricorda che Odevaine "ha interessi in Venezuela, Paese in cui si reca spesso, la capacità economica per ivi recarsi, il movente alla fuga dato dalla pena assai grave che in concreto è ragionevole verrà irrogata". 

MIGRANTI, CHE BUSINESS - All'ex capo della polizia provinciale si contesta "nella sua qualità di appartenente al Tavolo di coordinamento nazionale sull`accoglienza per i richiedenti e titolari di protezione internazionale" di aver compiuto atti contrari ai suoi doveri d`ufficio "al fine di creare le condizioni per l`assegnazione dei flussi di immigrati alle strutture gestite dai soggetti economici riconducili a Buzzi e Coltellacci (entrambi della società Eriches 29, ndr.)". In cambio Odevaine "riceveva una retribuzione di 5.000 euro mensili". Nello stesso capo d`imputazione è citato anche Mario Schina (responsabile del Decoro urbano del Comune dal 2005 al 2007 durante la giunta Veltroni) finito agli arresti domiciliari, ritenuto "intermediario" in cambio di 1.500 euro mensili.

DAI "NEGRI" AGLI "ZINGARI" - Fa strano pensare a dei fascisti come Carminati essere interessati alle sorti di immigrati africani o di famiglie rom. Eppure è così. Ma per gestire questo business, evidentemente, servivano persone "dall'indole" - diciamo così - di sinistra. Che quel mondo ben conoscevano. Ed ecco spiccare, proprio a partire da Odevaine, una serie di nomi ben noti a sinistra. Uno per tutti: Salvatore Buzzi.  

SALVATORE BUZZI & COOP - Buzzi, amministratore e coordinatore di varie società cooperative - aveva creato un piccolo impero creando società di servizi con ex detenuti, cooperative che tra le altre attività dello scacchiere dell'organizzazione, sono riuscite ad aggiudicarsi anche servizi nel campo accoglienza profughi, svolgendo un servizio per conto del comune, retribuito con fondi dello Stato - "era l'uomo incaricato di seguire le gare pubbliche e corrompere i politici e gli amministratori di turno". 

DA SINISTRA A DESTRA - L'amministratore pubblico di riferimento per Salvatore Buzzi, durante il periodo della Giunta Alemanno, risultava Franco Panzironi, arrestato, ex amministratore delegato Ama, la municipalizzata deputata alla gestione della raccolta dei rifiuti nella capitale: "Vantando uno strettissimo rapporto con l`allora sindaco, Panzironi, a fronte del periodico pagamento di tangenti e di versamenti in favore di Fondazioni della sua stessa area politica, si è reso disponibile per l`aggiudicazione di appalti, lo stanziamento di fondi del Comune di Roma e lo sblocco dei relativi pagamenti alle società cooperative controllate dal sodalizio", hanno sottolineato gli investigatori. "Ci sono tre appalti che finiscono a società vicine a Carminati attraverso la corruzione dei dirigenti: quello per l'assegnazione differenziata del 2011, quello per la raccolta delle foglie e un altro appalto" ha detto il procuratore aggiunto Michele Prestipino nel corso della conferenza stampa sull'operazione Mondo di Mezzo.

IL RUOLO DELLE COOP "VICINE" A VELTRONI - E veniamo al capitolo delle cooperative. Buzzi era al vertice della "29 giugno", realtà che gestiva diversi centri di accoglienza, istituiti nell`ambito dell'emergenza migratoria del 2011, e "hanno evidenziato il ruolo del Consorzio Eriches 29, facente capo sempre a Buzzi, di cui venivano documentati i rapporti con Luca Odevaine" e "Mario Schina", consigliere di una cooperativa sociale. Rapporti "finalizzati ad ottenere il trasferimento di immigrati presso le strutture controllate". "Rapporti documentati" anche tra Buzzi e un altro imprenditore, Sandro Coltellacci, i cui interessi erano soprattutto relativi ai campi nomadi. Il lavoro di Odevaine consisteva proprio "nell'orientare le scelte del Tavolo tecnico al fine di creare le condizioni per l`assegnazione dei flussi di immigrati alle strutture gestite dalle imprese e cooperative riconducibili a Buzzi e Coltellacci"; "comunicare i contenuti delle riunioni e le posizioni espresse dai rappresentanti delle istituzioni nel predetto Tavolo di coordinamento nazionale"; infine "esercitare pressioni per l`apertura di centri in località gradite al gruppo Buzzi".

I NUMERI - E veniamo ai numeri. Nessuna carta "giudiziaria" ma, semplicemente, la relazione di Salvatore Buzzi in occasione dell'assemblea di bilancio della 29 Giugno. I dati risalgono al 29 maggio 2014. Quel giorno, in via del Frantoio a Roma, sede della 29 Giugno, erano presenti molti esponenti politici e, chi non c'era, è stato pubblicamente ringraziato (compresi alcuni indagati). Ebbene, le previsioni di bilancio del 2014 parlano, per la "29 Giugno - Onlus", di un fatturato di 25,2 milioni di euro e di un utile di 800 mila euro. Per la "29 Giugno - servizi" di un fatturato di 9,9 milioni di euro e di un utile di 130 mila euro. Per la "Eriches 20" di un fatturato di 13,08 milioni e di un utile di 250mila euro. Sommando questi soldi ad altre imprese del gruppo, ecco un fatturato di 55,9 milioni e un utile di 1,5 milioni.

MESSAGGIO A MARINO - E veniamo alle parole di Buzzi durante l'assemblea. il presidente della 29 Giugno ha pubblicamente ringraziato quattro consiglieri comunali "vicini" al suo gruppo - Anna Maria Cesaretti, Mirko Coratti (indagato), Francesco D'Ausilio e Mino Di Noi - e un assessore - Daniele Ozzimo (indagato).  Ebbene, in primis il presidente ha voluto sottolineare l'importanza del luogo dell'assemblea, la struttura di via del Frantonio, "ormai sede stabile di centri accoglienza rivolti ad immigrati, rifugiati, richiedenti asilo". Un luogo in cui "superare i tanti steccati creati dal pregiudizio e dall'ignoranza". Chiaro l'obiettivo di Buzzi: 'convincere' il sindaco Marino a cedere alla 29 Giugno la struttura di via del Frantoio. Per finire, ecco l'idea di sinistra che ha Buzzi: "Essere di sinistra non equivale ad avere piccole dimensioni di struttura ma tentare di redistribuire ricchezza equamente ... essere di sinistra corrisponde a creare una cooperativa ove tutti hanno diritto di cittadinanza senza esclusione alcuna". Che dire: missione riuscita. Peccato che la firma in calce al messaggio sia quella di Massimo Carminati. Il fascista.

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