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Martedì, 23 Aprile 2024
Lega Nord / Bergamo

Dalla spada alla scopa, la "nuova" Lega Nord

Da Bergamo il nuovo corso del Carroccio. Addio al senatùr, ecco Roberto Maroni: "Rosy Mauro? La dimetteremo noi"

Il 'vecchio' leader per chiedere scusa "per i miei figli". Il futuro segretario, scopa in mano, per "fare pulizia". Ecco, sul palco allestito nella nuova Fiera di Bergamo, il passato e il futuro della Lega Nord. E' un Umberto Bossi sulla via del declino politico che non ha voluto mancare alla giornata ribattezzata "dell'orgoglio leghista" quello che a Bergamo ha praticamente consegnato a Roberto Maroni la guida del movimento. E Roberto Maroni non si è fatto desiderare. Prima, al microfono, si è sfogato e ai militanti che chiedevano "Libertà, libertà" ha risposto "E anche pulizia". Quindi, scopa in mano, si è messo a pulire il palco, simbolo del rinnovamento politico che aspetta la Lega Nord. 

Rosy Mauro: "Non vedo perchè dovrei dimettermi" - Non è iniziata nel migliore dei modi la giornata "dell'orgoglio leghista". Poco prima di dare il via alla manifestazione di Bergamo, infatti, ecco uscire le indiscrezioni relative a quanto la vicepresidente del Senato ha dichiarato negli studi di Porta a Porta: "Perché dovrei dimettermi? Non ho preso un euro". Queste le parole della 'nera'. Ed è qui che Rosy Mauro, il passato, si è praticamente messa contro tutto il nuovo corso del Carroccio. Prima la risposta di Manuela Dal Lago: "Mauro faccia un passo indietro perchè la Lega possa andare avanti". Quindi, i militanti in arrivo a Bergamo, letteralmente imbufaliti per quella che per tutti è ormai "la badante" di Umberto Bossi. E così all'interno della Fiera di Bergamo lo slogan più acclamato è stato "Chi non salta Rosy Mauro è". Ed ecco la chiusura ad ogni polemica da parte del 'nuovo', di Roberto Maroni: "Rosy Mauro? La dimetteremo noi". Lapidario. 

La base - E così a Bergamo è stato tutto un 'ripulirsi'. Dagli universitari padani che hanno esposto un cartello con la scritta "Le nostre lauree sono vere. Espulsioni subito" si è arrivati ai sonori fischi che hanno accompagnato il discorso di Umberto Bossi. Fischi al momento del nome di Francesco Belsito. Fischi al nome di Rosy Mauro. Fischi, soprattutto, ai nomi di Renzo e Riccardo Bossi.

Bossi: "Mi scuso per i miei figli" - E sono stati proprio questi fischi a costringere Umberto Bossi a scusarsi con la sua gente. Più che una difesa, una resa: "I danni sono stati fatti da chi porta il mio cognome, scusatemi". Quindi l'incoronazione di Roberto Maroni: "Maroni non è un traditore". E' l'ultimo tentativo di Bossi per mantenere unito un popolo leghista che alla difesa del senatùr per il quale "è tutto un complotto" ha risposto con sonori fischi.

Foto della giornata dell'orgoglio leghista

Il nuovo leader - "Rosy Mauro la dimetteremo noi". Con queste parole, Roberto Maroni si prende gli applausi di quella che ormai è la sua gente. In fondo, ben prima dell'inizio della manifestazione, lo slogan più scandito dalle centinaia di persone accorsa a Bergamo era proprio "Maroni, Maroni". E' lui l'uomo scelto per traghettare la Lega Nord verso il nuovo corso. "Sono giorni di passione, di dolore, ma anche di rabbia per l'onta che abbiamo subito. Per Umberto Bossi che non si merita quello che è successo". Con queste parole Maroni ha convinto la gente della Lega Nord che è lui l'uomo giusto al momento giusto. "Da stasera noi ripartiamo con le nostre straordinarie battaglie. La Lega non è morta, e non morirà mai". Quindi, la frecciata. "La Lega è potentissima, non ci sono cerchi che tengano".  

Le inchieste continuano - E mentre la Lega si riuniva a Bergamo per ripartire, nuove intercettazioni venivano di pubblico dominio. In particolare, è quella dell'8 febbraio a tener banco. Belsito rivede una telefonata di Rosy Mauro, che gli passa Bossi. Il Senatur fissa con il tesoriere un appuntamento per il giorno successivo. Subito dopo Belsito chiama Nadia Dagrada. «No, secondo me a questa strada tagliamo la testa al toro" gli consiglia la segretaria. "Parla con le due signore (Rosi Mauro e Manuela Marrone) e gli dici 'guarda, io mi son già raccomandato col capo, però ho preferito non dare dati precisi a lui (Bossi), però ricordatevi di quello che si parla, perchè se questi vanno a vedere i conti e se mi togliete me dal fare i bilanci 2011, questi i conti li vanno a cercare, ricordatevi che nel vostro gioco ci sono 500 mila euro da giustificare e senza contare il passato, perchè una volta che scoperchiano la cosa vanno a vedere tuttò". Belsito, annotano i carabinieri del Noe, "suppone che la senatrice Rosy Mauro stia tramando col capo (Bossi) per mandarlo via. E quindi dice a Nadia che l'altro giorno alla 'nera' le ha dato 29.142 franchi, per non parlare delle altre somme che le dà mensilmente". Poi Belsito e la Dagrada continuano con l'elenco delle presunte elargizioni, fra cui «un mutuo da un milione e mezzo di euro fatto con la Pontidafin (società finanziaria della Lega Nord) per la scuola Bosina e 200-300 mila euro dati ogni anno al Sinpa (sindacato padano della Rosi Mauro)". Quindi l'avvertimento. Nadia Degrada consiglia di nuovo a Belsito: "Potresti fare anche un bell'incontro con le due signore (Rosi e Marrone, ndr) porti lì la tua bella cartellina e gli dici: 'allora guardate qua, queste sono copie, domani vogliamo che esca su Repubblica, Il Sole 24 Ore, Il Giornale, Libero, La Padania no, perchè di sicuro non le pubblica, ma tutte le altre testate sì, siamo sicure? Volete fare il gioco pensate?'. Poi vediamo". 

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