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Martedì, 23 Aprile 2024
SCUOLA

Gli studenti invadono le piazze e l'Europa

Dopo le manifestazioni e gli scontri del 5 ottobre è tornato a protestare il mondo della scuola in occasione dello sciopero indetto da insegnanti e alunni. Contestato il ministro Profumo. A Roma, blitz contro la sede del Parlamento europeo.

Dopo gli scontri del 5 ottobre, torna in piazza il mondo della scuola per lo sciopero indetto da studenti e insegnanti e promosso dalla Cgil contro i tagli del governo. Mobilitazioni si sono svolte, nonostante il maltempo, in circa 70 città in tutta Italia per "denunciare la condizioni disastrose e inaccettabili dell'istruzione pubblica".

IL BLITZ CONTRO LA UE. All'alba di oggi il blitz degli studenti di fronte alla sede romana del Parlamento europeo dove hanno srotolato uno striscione con scritto "una scuola di qualità ce la chiede l'Europa".

RABBIA STUDENTESCA. "Aumento tasse universitarie, bassi finanziamenti, edifici fatiscenti ed Erasmus in pericolo, sono situazioni drammatiche, per questo siamo in piazza oggi", spiegano gli universitarie dell'Udu, il sindacato studentesco promotore dei cortei del 12 ottobre insieme alla Rete degli studenti medi. "Un'istruzione di qualità ce la chiede l'Europa", "Studenti protagonisti non spettatori" gli striscioni di apertura dei cortei di oggi in tutta Italia.

"Con il Blitz sotto al parlamento europeo di oggi fatto insieme alla Rete degli studenti medi rivendichiamo una nuova Europa", spiega Michele Orezzi, coordinatore nazionale dell'Unione degli Universitari, sottolineando: "Non vogliamo che una parola d'ordine fondamentale per uscire dalla crisi mettendo al centro la solidarietà sia usata strumentalmente da chi ci governa per far passare con più facilità manovre di lacrime e sangue".

IN DIFESA DELL'ERASMUS. "L'Europa - continano dall'Udu - ci chiede per esempio un'istruzione di qualità, ed è questo messaggio che oggi mettiamo al centro delle proteste", prosegue Orezzi, sottolineando: "Come Udu, siamo sbigottiti che l'unico strumento vero per cambiare l'Europa, per trasformare l'Europa finanziaria nell'Europa dei popoli, cioè l'Erasmus, sia in pericolo. Non è ancora scongiurata infatti la minaccia di fondi non sufficienti per coprire le borse: un chiaro esempio di come non si voglia mettere l'Europa positiva e il futuro dei giovani europei, in cima alle priorità di investimento".

ROMA. Nella capitale, dopo un confronto con i funzionari della polizia, una parte del corteo è stata autorizzata a passare attraverso il cordone degli agenti per raggiungere il Miur, a viale Trastevere. "Stamattina abbiamo dato la sveglia a questo governo ed eravamo sotto alla sede romana del Parlamento Europeo per chiedere che la nostra scuola entri veramente in Europa", ha spiegato Daniele Lanni, portavoce nazionale della Rete degli Studenti Medi, in merito al blitz davanti al parlamento Ue.

Roma, studenti invadono il centro

"Le nostre scuole cascano a pezzi, viviamo in una condizione di assenza di una legge nazionale sul diritto allo studio che permetta realmente a tutte e tutti di poter andare a scuola, il nostro sistema didattico è preistorico, nessun tipo di innovazione è arrivata negli ultimi venti anni nelle nostre scuole, non esiste un sistema di servizi per gli studenti, i nostri programmi scolastici sono fermi da sessanta anni, la rappresentanza studentesca continua a subire attacchi". E "non siamo più disposti a sopportare questa situazione".

TORINO.  Con l'occupazione simbolica del ponte della Gran Madre, gremito di studenti in corteo, si è conclusa la manifestazione studentesca a Torino. Gli studenti, liceali, ma anche universitari, hanno sfilato pacificamente per le vie del centro, da piazza Arbarello a piazza Vittorio Veneto. Nel mirino della protesta studentesca torinese, il disegno di legge Aprea, ma soprattutto il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo, per le sue recenti dichiarazioni a Genova. "Credo veramente che il Paese dobbiamo un po' allenarlo, dobbiamo usare un po'di bastone e un po' di carota, qualche volta dobbiamo utilizzare un po di più il bastone e un po meno la carota, altre volte viceversa ma non troppa carota", aveva detto l'8 ottobre il ministro. La replica degli studenti torinesi è arrivata oggi davanti alla sede cittadina del Miur, dove i ragazzi hanno rovesciato sacchi di carote, al grido "Per ora abbiamo visto solo il bastone" e srotolando uno striscione con la scritta: "Profumo re di bastoni".

MILANO. Nel capoluogo lombardo, regione scenario dell'ultimo scandalo politico con la compravendita dei voti tra l'ex assessore alla Casa e la 'ndrangheta, l'obiettivo degli studenti è stato - per l'ennesima volta - il Pirellone. In migliaia hanno sfilato fino alla sede della Regione per chiedere le dimissioni di Roberto Formigoni.

Milano, gli studenti circondano il Pirellone



GENOVA. Non uno ma due cortei oggi, venerdì 12 ottobre 2012, nel giorno dello sciopero della scuola, con due percorsi diversi. Da una parte gli studenti e dall'altra professori, dirigenti scolastici e personale aderente alla Cgil, ognuno con le proprie motivazioni. Nella mattinata aggiornamenti in diretta sulla situazione per le vie della città.

FIRENZE. Si è svolta sotto una forte pioggia la manifestazione regionale. Una lunga catena umana, oltre 2mila persone secondo gli organizzatori, ha attraversato tutto il centro. Da Palazzo Vecchio alla Prefettura per dire no al precariato, al concorso voluto dal ministro Profumo, e per chiedere il rinnovo del contratto nazionale del settore. Il corteo, formato da studenti, docenti e personale ATA, si è strutturato come un lungo serpentone, con i manifestanti disposti in fila indiana tra il palazzo comunale e quello provinciale dove ha sede la Prefettura.

Firenze, neanche la pioggia ferma le proteste



BOLOGNA. "Ci scusiamo per il disagio, stiamo scioperando per voi" queste le parole scritte su un nastro giallo e nero con cui è stata circondata la fontana di piazza Nettuno a Bologna, per sigillarla simbolicamente, nel giorno di mobilitazione nazionale della scuola. Anche nel capoluogo emiliano gli studenti - circa 800 e in maggioranza delle scuole superiori - si sono riuniti per un presidio. "Più rappresentanza meno privati ladri ladroni", è lo slogan su uno striscione posto davanti ad un palchetto, organizzato dalla Flc Cgil, dove si alternano interventi a sostegno della scuola pubblica.

Bologna, studenti 'sigillano' il Nettuno

NAPOLI - Questa mattina è partito in ritardo, a causa della forte pioggia, il corteo degli studenti a Napoli. Ad inaugurare il percorso, uno striscione con la scritta "liberare i saperi per liberare le persone". Numerose le bandiere tra cui quella dell'Udu, l'Unione degli studenti di Napoli, che ha organizzato la manifestazione. Adesivi della Flc-Cgil sono attaccati sulle magliette e in molti casi anche in fronte dei ragazzi, come fossero fasce per i capelli, con la scritta: "Scusate il disagio, stiamo scioperando anche per voi".

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PALERMO. Migliaia di studenti, docenti, personale Ata, dirigenti e operatori della formazione professionale sono scesi in piazza nel capoluogo siciliano "contro i nuovi tagli della spending review. Ma anche per il rinnovo del contratto fermo dal 2009 e la restituzione degli scatti, per modificare la legge sulle pensioni che impedisce l`ingresso di giovani docenti e Ata nella scuola, contro il nuovo concorso inutile e costoso e per un piano di stabilizzazioni che dia certezze al personale docente e Ata incluso nelle graduatorie; per chiedere finanziamenti adeguati e certi e investimenti in tecnologie e innovazioni".

Studenti in piazza a Palermo



SALERNO Studenti provenienti non solamente da Salerno città ma anche da diverse zone della provincia (Sarno, Cava de' Tirreni, Mercato San Severino, Baronissi, Nocera Inferiore per citare alcuni comuni) hanno preso parte al corteo organizzato dalla FLC Cgil contro i tagli alla scuola. Partenza alle 9 da piazza Vittorio Veneto: una marea di persone ha letteralmente "invaso" corso Vittorio Emanuele, che per fortuna è zona pedonale. Fischietti, striscioni, cori: in piazza insieme ai lavoratori del comparto scuola della FLC Cgil per dire "no" ai tagli della Spending Review del governo Monti, che al sindacato non piacciono così come non erano piaciuti quelli decisi dal governo Berlusconi.
 

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