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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Manovra approvata, ma non cala la tensione tra tecnici del Mef e M5s

Il sì era scontato. Meno scontate, e foriere di polemiche feroci, le modalità. Sullo sfondo un vero e proprio scontro tra Movimento 5 stelle e tecnici del Ministero dell'Economia

Il sì era scontato. Meno scontate, e foriere di polemiche feroci, le modalità. Tra le proteste di Pd e Forza Italia, nel cuore della notte tra sabato e domenica, il Senato ha votato il maxiemendamento alla manovra. A mettere la fiducia era stato sabato pomeriggio il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro. "Siamo stanchi ma contenti" ha detto il vicepremier Matteo Salvini. "Mi pare sia tutto pronto" ha aggiunto, spiegando che i decreti su reddito di cittadinanza e pensioni saranno approvati "nei primi giorni di gennaio"."Stiamo lavorando giorno e notte, e se serve anche a Natale, perché dopo anni di macelleria sociale è arrivato il momento di rimettere le cose a posto" ha scritto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli su Facebook.

I voti a favore sono stati 16778 i contrari, gli astenuti, tra cui il senatore a vita Mario Monti e il parlamentare pentastellato Gregorio De Falco, ex ufficiale di Marina diventato celebre nella vicenda del naufragio della Costa Concordia. Il testo approvato al Senato torna alla Camera per la terza lettura. Il testo approderà in Aula a Montecitorio il 28 dicembre.

Alta tensione tra tecnici Mef e M5s

Sullo sfondo un vero e proprio scontro anche tra Movimento 5 Stelle e tecnici del Ministero dell'Economia. Fonti M5S dell'esecutivo parlano all'Adnkronos di "errori" contenuti nel testo del maxiemendamento che è arrivato questa mattina sulla scrivania del governo gialloverde. "C'erano emendamenti respinti...", puntano il dito i grillini. I pentastellati avrebbero dunque rimandato indietro il testo richiedendo le dovute correzioni. E solo dopo questa ulteriore 'revisione' sarebbe arrivata la bollinatura del maxiemendamento da parte della Ragioneria dello Stato. "Vogliono far ricadere su di noi, sulla politica, la responsabilità di tutto questo. Ma è dei tecnici - attaccano dal governo, sponda M5S - la colpa dei ritardi: ci costringono così a lavorare con l'acqua alla gola". La teoria dei 5 Stelle è che, negli apparati tecnici del Mef, "qualcuno voglia metterci in difficoltà e sporcare la vittoria del premier Giuseppe Conte nella trattativa con l'Europa"

Pd non ha partecipato al voto

Il Partito democratico non ha partecipato al voto di fiducia. "Il Partito democratico non può accettare questo iter contro tutte le regole" dice il presidente dei senatori del Pd Andrea Marcucci. "Non possiamo dare il nostro voto, passare sotto quei banchi... Rinunciamo all'espressione del nostro voto". Rinnovando la sua protesta per le modalità con cui è arrivata la manovra a palazzo Madama, Marcucci ha detto agli esponenti del governo che "la vergogna dovrebbe coprire il vostro volto in una serata così triste della nostra storia". "Voi tenetevi le vostre ghiande, noi ci teniamo le ali" ha detto, citando "Cirano" di Francesco Guccini.

Cosa c'è e cosa manca nella legge di bilancio

"Avete lasciato cinque milioni di poveri e volete impartire lezioni, voi che difendete il Senato che volevate tagliare" ha detto Gianluigi Paragone (M5s). Il giornalista ha definito la manovra "una mano tesa a chi cerca di ripartire, a chi cerca un conforto", e ha parlato di una manovra sociale "che avrebbe potuto scrivere la sinistra, e che oggi non saprebbe più fare, una manovra che porta il segno del cambiamento, una manovra Made in Italy". Al termine della dichiarazione di voto di Paragone a nome M5S sulla fiducia alla manovra, in aula i senatori di Forza Italia, che con Pichetto Fratin aveva annunciato voto contrario, hanno mostrato cartelli con la scritta "Più povertà". Immediato il coro in replica dei pentastellati, che hanno gridato "Onestà, onestà!".

La manovra economica del governo Conte, attacca il senatore di Forza Italia Gilberto Pichetto, "calpesta l'orgoglio e la dignità dei poveri e delle famiglie che faticano a vivere con La pensione minima". "In questa manovra -ha aggiunto- ci sono colpi di mano, promesse irrealizzabili, contraddizioni senza un disegno politico, senza un disegno-Paese. Speravamo in un testo che andasse incontro ai giovani e a tante famiglie che legano il loro futuro proprio ai giovani ma purtroppo in questa manovra non c'è nulla di tutto questo".

Manovra sblocca tasse: per famiglie e imprese rischio stangata da un miliardo 

"Dov'è la manovra espansiva? Noi vediamo soltanto un cortocircuito, fatto da più tasse, meno investimenti, un Pil che cresce in maniera striminzita, più debito e, soprattutto, più sfiducia da parte dei consumatori e delle imprese" ha detto il presidente dei senatori Fdi Luca Ciriani, annunciando il suo voto contrario alla fiducia posta dal governo sulla manovra. "Il fatto più grave, anche se è il più difficile da spiegare ai cittadini e a chi ci ascolta, è la vostra decisione di sottoscrivere le clausole di salvaguardia, che valgono 50 miliardi di euro nei prossimi due anni. Rispetto a queste, quelle previste dai Governi Renzi e Gentiloni sono acqua fresca".

Malpezzi (Pd): "Bottici del M5s mi ha messo le mani addosso"

Ma tutta la giornata è stata all'insegna del caos con le opposizioni sul piede di guerra. Fraccaro ha presentato in Aula il maxiemendamento, che ha ricevuto la bollinatura dalla Ragioneria generale dello Stato, annunciando che su di esso sarebbe stata posta la fiducia. La presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, ha sospeso la seduta per consentire l'esame del maxiemendamento da parte della commissione Bilancio. dove però è scoppiato il caos per il testo che presentava lacune e imprecisioni, tanto che i lavori sono stati sospesi per oltre un'ora. Sono poi ripresi, dopo forti proteste dell'opposizione, in attesa che il governo fosse in grado di sottoporre ai membri dell'organismo parlamentare il testo definitivo.

Come in tanti si attendevano, si è arrivati alla bagarre e il presidente, Daniele Pesco, ha deciso di sospendere i lavori. Successivamente la seduta è ripresa ma da subito Forza Italia, tramite Gilberto Pichetto Fratin, ha protestato, annunciando l'abbandono dei lavori della commissione. Sul piede di guerra le opposizioni che hanno denunciato cambiamenti al testo rispetto a quello 'bollinato' dalla Ragioneria dello Stato. "Una vergogna, una forzatura inaccettabile, non partecipiamo al voto, a questa farsa" ha annunciato il capogruppo del Pd in commissione Bilancio del Senato Antonio Misiani. "Il presidente Pesco si è dimostrato non adeguato, si dimetta perché non ha garantito tutti i gruppi", ha aggiunto Misiani. Matteo Renzi ha spiegato che "non c'è l'Aventino delle opposizioni, siamo qui a combattere e lo faremo per tutta la notte". ''Non parteciperemo al voto'' in Aula, ha scandito Vasco Errani, senatore di Liberi e Uguali. La commissione Bilancio del Senato alla fine ha approvato la proposta di parere sul maxiemendamento. Errani ha chiesto alla presidente Casellati di pronunciarsi. "C'è stata una violazione del regolamento del Senato" ha detto al termine della commissione Bilancio, a nome delle opposizioni, secondo le quali lo stralcio della norma sugli Ncc e la 'scomparsa' di alcune tabelle non sarebbero state motivate da ragioni previste dal regolamento e, quindi, il voto e la fiducia sul maxiemendamento sarebbe impossibile tecnicamente.

" Pensavo di aver visto tutto nella vita"... Questa, a quanto apprende l'Adnkronos, è la riflessione che Silvio Berlusconi affida a chi ha avuto modo di sentirlo in queste ore sul caos in Senato per la manovra economica del governo. "Viene voglia di aderire al Vaffa-day... Ma il problema è che a quel Paese state mandando l'Italia" ha scandito la presidente dei senatori Fi Annamaria Bernini, sottolineando che Forza Italia "avrebbe voluto rinviare il voto a domani mattina, in diretta tv, ma forse la maggioranza ha paura che gli italiani vedano il contenuto di questa manovra". Il gruppo del Pd del Senato, ha annunciato il presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci, "si rivolgerà al supremo giudice delle leggi, alla Corte Costituzionale, viste le gravissime violazioni della Costituzione". Marcucci ha detto che dovrà essere la Consulta a pronunciarsi, facendo riferimento all'art.134 della Costituzione, per la prima volta nella storia, "sulle enormità che si sono compiute sotto i nostri occhi, da parte di questo governo". "La manovra del popolo è diventata la retromarcia dei populisti" ha detto Matteo Renzi, accusando la maggioranza di aver "mentito agli italiani" e di "averli truffati il 4 marzo". La senatrice del Pd Simona Malpezzi ha denunciato che il questore M5S Laura Bottici "mi ha messo le mani addosso, quando stavo solo consegnando dei fogli".

Agli italiani la Manovra non piace: i sondaggi bastonano Salvini e Di Maio 

Confermato il blocco della assunzioni

Confermato il blocco delle assunzioni fino al 15 novembre 2019 per la Presidenza del Consiglio, i ministeri, gli enti pubblici non economici e le agenzie fiscali, mentre per le università è posticipato al primo dicembre, con l'eccezione dei ricercatori a contratto che potranno essere assunti come professori nel corso del 2019.

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