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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Cosa taglierà il team 'mani di forbice' invocato da Di Maio

Il vicepremier ha annunciato la squadra che si occuperà di eliminare gli sprechi e trovare le risorse per la manovra: spese contenute nella Pubblica Amministrazione, ma anche addio ad alcune detrazioni fiscali

Con il Def si è aperta la strada verso la manovra 2019. Una legge di Bilancio che si preannuncia ricca di novità, ma anche molto dispendiosa, proprio a causa delle diverse voci 'innovative' che il governo Lega-M5s vuole attuare. Dal reddito di cittadinanza alla flat tax, passando per le pensioni, Salvini e Di Maio non vogliono 'deludere', non realizzando quanto previsto dal contratto di governo. Ma dare 'vita' a queste misure si preannuncia tutt'altro che facile, visto che ci sarà da reperire la cifra 'monstre' di 40 miliardi di euro. A tal proposito il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Di Maio ha annunciato la nascita del “team mani di forbice che comincerà a tagliare tutto quello che è inutile".

Una squadra che andrà a caccia di coperture, ma che non esclude l'aumento del rapporto Deficit/Pil: "Il 2,4% di deficit si impone – ha spiegato il leader dei 5 stelle - perché noi abbiamo trovato tanti tagli da fare in questi 4 mesi ma che andranno a regime alla fine dell'anno prossimo".

I costi della manovra

Come detto in precedenza, il costo della manovra 2019 dovrebbe aggirarsi intorno ai 40 miliardi di euro, la maggior parte finanziati in deficit. Già solo le misure annunciate finora da Lega e M5S valgono circa 35 miliardi (10 miliardi per il reddito di cittadinanza, 7-8 per la riforma della legge Fornero, 12,4 per il blocco dell'aumento dell'Iva, 3-4 per il decreto fiscale e 1,5 miliardi per i risparmiatori truffati dalle banche). A questi vanno aggiunti i 3,6 miliardi di spese indifferibili e si arriva alla cifra di 40 miliardi.

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Dove avverranno i tagli

Ma dove avverranno le 'sforbiciate' del team annunciato da Di Maio? La maggior parte delle risorse dovrebbero arrivare dai tagli alle spese. L'ipotesi più accreditata prevede il contenimento della spesa dei ministeri e di riduzione degli acquisti da parte della Pubblica amministrazione. Un piano già avviato e che potrebbe portare nelle casse dello Stato circa 3 miliardi di euro.

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Secondo quanto riporta anche La Stampa, un'altra grossa fetta di risorse potrebbe arrivare dal taglio di diverse agevolazioni fiscali. Dalle detrazioni Irpef per spese di reddito o per familiari a carico, ai bonus fiscali per le fonti energetiche fossili per agricoltori e trasportatori, passando per le detrazioni per le spese veterinarie e i sussidi per le spese funerarie, le assicurazioni e le cooperative, le detrazioni definite 'intoccabili' sono  466 e hanno un peso di 54 miliardi di euro l'anno.

Una misura che invece non potrà contribuire a finanziare il gettito è la pace fiscale, visto che le entrate della sanatoria proposta dalla Lega non sono da considerarsi ricorrenti. Un'ulteriore fonte di copertura potrebbero anche essere i 5,9 miliardi di euro derivanti dalla gara in corso sulla telefonia 5G.
 

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