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Giovedì, 25 Aprile 2024
Caso marò

Caso marò, per il "prof" ultime ore di governo ad alta tensione

Il premier si scaglia contro l’ex ministro degli Esteri e su quell’invito alla trasparenza dei 5 Stelle chiarisce: "Respingo con forza qualsiasi illazione su possibili scambi o accordi riservati"

E’ durato una mezz’ora buona l’intervento alla Camera del premier uscente, Mario Monti, sulla vicenda dei due marò rientrati in India e le conseguenti dimissioni del ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Sant'Agata, annunciate ieri a Montecitorio. Ed proprio contro l’ex ministro che il Professore si è rivolto con parole durissime: “Ho ragione di ritenere che l’obiettivò” del ministro Terzi “non fosse quello di modificare una decisione” presa dal governo, “ma fosse quello più esterno di conseguire altri risultati che magari nei prossimi tempi diventeranno più evidenti”.

Monti ha poi smentito Terzi nel merito della sua scelta. Ieri l’ex ministro aveva annunciato alla Camera: ero “contrario al loro ritorno in India” ma che “la mia voce è rimasta inascoltata”. A queste parole ha risposto quest’oggi il primo ministro: “La puntuale ricostruzione dei fatti e del percorso che ha ispirato l’azione del governo, è stata pienamente condivisa dall’allora ministro Terzi, come da lui stesso pubblicamente affermato, basta vedere numerose dichiarazioni alla stampa”.

Monti poi ha voluto sgomberare il campo dalle polemiche sollevate dal Movimento5 Stelle: “Consentitemi di respingere con forza qualsiasi illazione su possibili scambi o accordi riservati” con l’India o sul fatto che “interessi economici” abbiano “influenzato” l’attività del governo sul caso dei marò”. E sulla scelta di rispedire i due fucilieri in India: “Sussistevano rischi seri e oggettivi che l’Italia si trovasse isolata nella comunità internazionale e che si aprisse una crisi di grave proporzioni con l’India”.

L'INTERVENTO IN AULA DEL M5S: "IL PAESE MERITA CHIAREZZA E TRASPARENZA"

LE TAPPE DEL CASO - I marò in Italia per votare | "Restano in Italia" | Tensione alle stelle | QUANTI AFFARI TRA ITALIA E INDIA | Ambasciatore 'sequestrato' | Tornano in India | Familiari sotto choc | "Nessuna garanzia sulla pena di morte" | "Marò vittime solo dei loro crimini"

IL PREMIER MONTI RIFERISCE ALLA CAMERA | DIRETTA

DECISIONE DIFFICILE MA NECESSARIA – La decisione di far rientrare i due marò in India è stata “difficile e dolorosa ma necessaria per tutelare l’onorabilità del paese e della loro uniforme”.

TERZI II – Dopo aver smontato l’operato di Terzi – altro che i ringraziamenti pronunciati ad inizio intervento – Monti lancia in aula una frase sibillina: “Vero obiettivo terzi è altro e si vedrà”. “Ho ragione di ritenere che l’obiettivò” del ministro Terzi “non fosse quello di modificare una decisione” presa dal governo, “ma fosse quello più esterno di conseguire altri risultati che magari nei prossimi tempi diventeranno più evidenti”.

TERZI I – “La puntuale ricostruzione dei fatti e del percorso che ha ispirato l’azione del governo, è stata pienamente condivisa dall’allora ministro Terzi, come da lui stesso pubblicamente affermato, basta vedere numerose dichiarazioni alla stampa”.

SOLUZIONE RAPIDA – “Pur con la prudenza che deve accompagnare qualsiasi valutazione, vorrei sottolineare che negli ultimi giorni abbiamo avviato un dialogo politico” con l’India ed “un percorso verso una soluzione rapida, reimpostando l'itinerario” della vicenda.

ISOLAMENTO COMUNITA’ INTERNAZIONALE – “Sussistevano rischi seri e oggettivi che l’Italia si trovasse isolata nella comunità internazionale e che si aprisse una crisi di grave proporzioni con l’India”.

ASSENZE TRA I BANCHI PDL – Molti banchi vuoti in Aula alla Camera durante l’informativa di Mario Monti. Tra le assenze più evidenti quelle nelle file del Pdl. Al completo invece il banco del governo. Presente nelle tribune una rappresentanza di militari.

DICHIARAZIONI PRECIPITOSE – La decisione di non rimandare in India i due marò “non avrebbe dovuto essere oggetto di precipitose dichiarazioni alla stampa, che il ministro Terzi ritenne invece di rilasciare, anticipando un risultato finale che non poteva ancora darsi per scontato”.

NO ALLA COTRAPPOSIZIONE FRONTALE – “Una strategia di contrapposizione frontale non avrebbe portato a risultati diversi perché i due fucilieri si trovavano India, il governo ha avviato un dialogo difficile e costante con l'Esecutivo indiano”. Monti nel corso del suo intervento ha ricordato che governo italiano e militari si erano impegnati , tramite un affidavit, al loro rientro in India dopo le due licenze di dicembre e febbraio. Un impegno al quale si doveva tener fede anche per salvaguardare – ha tra l’altro detto – l’immagine internazionale del paese.

CORTE SUPREMA INDIANA CONTRADDITTORIA – “La corte suprema indiana, in maniera contraddittoria e senza adeguata motivazione rivendicava la giurisdizione indiana anche nella zona” dove si è svolta la vicenda, violando la convenzione sui diritti del mare del 1982.

CHIUSURA DELL’INDIA – Il Governo aveva “prontamente agito per avviare consultazioni con il governo indiano per arrivare a una procedura arbitrale” sulla vicenda dei due marò che avrebbe potuto “sciogliere in una sede neutra il nodo più difficile, quello della giurisdizione ma c’è stata chiusura parte indiana”.

CONDANNA INTERNAZIONALE – “Il governo ha subito protestato con fermezza per il vulnus inferto e da quel 16 febbraio l’impegno mio personale e del governo è stato assoluto. Ho più volte sollecitato la condanna della comunità internazionale” nei confronti delle autorità indiane.

NESSUNO SCAMBIO – La parola scambio commerciale era stata sollevata ieri dai deputati grillini (“Nel vostro comportamento, prima arrogante poi sottomesso, quanto contano i rapporti economico da miliardi di dollari con l'India?”). Monti ha cercato di sgomberare il campo da qualunque illazione: “Consentitemi di respingere con forza qualsiasi illazione su possibili scambi o accordi riservati” con l’India o sul fatto che “interessi economici” abbiano “influenzato” l’attività del governo sul caso dei marò”. “Obiettivo del governo è stato di tentare di isolare questa vicenda dall'insieme complessivo dei rapporti con l’India e la nostra priorità è stata di la sicurezza, l’incolumità e la dignità dei nostri due marò e di tutti gli italiani che si trovano in India”.

RINGRAZIAMENTI – Il premier Mario Monti ha ringraziato i due fucilieri Latorre e Girone per il loro comportamento e tutti i militari italiani impegnati nelle missioni all'estero per difendere gli interessi dell'Italia.

GRAVE CRISI CON L’INDIA – Il Professore esce subito allo scoperto e per quel che riguarda il fronte diplomatico ‘vuota il sacco’: la vicenda “che coinvolge i nostri due fucilieri ha portato una grave crisi nei rapporti con l'India”.

INCONSUETUDINE – Mario Monti comincia il proprio intervento e rompe subito il ghiaccio: le dimissioni del ministro Giulio Tersi “rassegnate in aula” sono state un “atto inconsueto”. Anche se poi ringrazia l’ex ministro: “Visto che non ho avuto modo di sentirlo e di vederlo, mi permetto di rivolgere il mio ringraziamento al ministro Terzi per l’attività svolta in un periodo molto impegnativo e difficile per tutti gli affari interni e internazionali”.

FRATELLI D'ITALIA - Monti alla Camera, fuori Montecitorio la manifestazione del gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia per chiedere le dimissioni del presidente del Consiglio da senatore a vita. Al sit-in, Meloni, Guido Crosetto e Ignazio La Russa. “Ho appreso dall'Aula di Montecitorio – ha sottolineato La Russa –  e la stessa cosa hanno fatto gli amici del Pdl, della decisione del ministro Terzi di dimettersi: nessuno nel centrodestra aveva idea o sentore di un passo del genere. Sono inutili le dietrologie su una regia occulta nella scelta compiuta dal titolare della Farnesina. Quello di Terzi è stato un gesto di grande dignità che ho molto apprezzato”.

MONTI - Giulio Terzi, ieri, ha rimesso il mandato da ministro degli Esteri durante la seduta di Montecitorio. Oggi Mario Monti, che ha assunto l'interim alla guida della Farnesina, riferirà sul caso marò prima alla Camera poi al Senato. Il Professore in aula proverà a dare la versione dei fatti, quelli che su cui si è poggiata la decisione di rimandare i due fucilieri in India. A fianco di questo Monti dovrebbe illustrare i prossimi passi diplomatici che il governo intende compiere da qui ai prossimi giorni.

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