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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Ema ad Amsterdam, Maroni non ci sta: “Sorteggio ridicolo. Governo poteva fare di più”

Il presidente della regione Lombardia ha commentato la mancata assegnazione dell'Ema a Milano: “In sede diplomatica si poteva fare qualcosa di diverso”

"Fare un sorteggio per decidere la nuova destinazione di Ema, l’Agenzia europea del farmaco che si sposterà da Londra a causa della Brexit, è pura follia": non usa mezzi termini il presidente della regione Lombardia, Roberto Maroni, che ha parlato ai microfoni di 24Mattino su Radio 24, dopo la sconfitta di Milano, battuta da Amsterdam allo spareggio dopo che le due città avevano ottenuto entrambe 12 voti a favore.

Forse si poteva fare di più in sede diplomatica per spostare i voti che servivano, ha detto Maroni, anche se ha ribadito di non voler criticare l’operato del Governo: “Non lo so, è stata un’azione del governo la diplomazia si è mossa – ha detto – posso dire che noi come istituzioni territoriali, regione e comune, abbiamo fatto tutto quello che doveva essere fatto in particolare noi abbiamo messo a disposizione palazzo Pirelli che era il valore aggiunto della nostra candidatura”.

“Probabilmente si poteva fare qualcosa – ha detto Maroni – bisognava intervenire tra la seconda e la terza votazione quando è rimasta Milano con 12, e ci volevano 14 voti, e Amsterdam con 9 più Copenhagen con 5, lì la diplomazia doveva partire e dovevano esserci tutti i rappresentanti del nostro governo, non solo il sottosegretario Gozi, forse lì è mancato il rush finale, è stato il momento topico, bisognava convincere almeno 2 dei 5 Paesi che hanno votato per Copenhagen”. “Non critico il governo, abbiamo fatto un gran lavoro di squadra anche se l’amarezza rimane – ha voluto precisare il presidente lombardo – ma critico fortemente l’Europa non si può arrivare alla moneta, bisognava fare i rigori, bisognava chiamare Milano e Amsterdam al tavolo a spiegare il dossier e poi ci voleva il voto palese”.

Il voto della Spagna

I retroscena parlano del voto della Spagna che alla terza tornata, quella decisiva, è venuto a mancare e non è andato a favore di Milano e dell’Italia: “È il segno di un’Europa che va rifondata, la Spagna che non sostiene Milano per invidie, perché Barcellona è fuori e allora neanche Milano nell’area del Mediterraneo siamo veramente, penso che sia stata una ripicca” ha detto Maroni. “Amsterdam non ha un palazzo e questo mi preoccupa molto, io non faccio il tifo perché fallisca, perché sarebbe un danno per la salute anche dei nostri cittadino, ma mi pare veramente una scelta quella che è stata fatta pura follia o meglio l’incapacità dell’Europa di decidere, questo è il messaggio della monetina, un’Europa che si affida al sorteggio ma neanche le finali di calcio si decidono più così perché ci sono i rigori,l prendo atto e dico che siccome agenzia tocca anche noi, la nostra salute spero davvero che ce la facciano” ha aggiunto Maroni. Il presidente ha comunque ribadito la forza del dossier di Milano, arricchito dalla messa a disposizione del Pirellone come sede di Ema: “Sono venuti a vederlo, era perfetto come sede ed è pronto, ha significato tanto e proprio per questo sono amareggiato perché potevamo vincere” ha concluso Maroni.

“Servivano i calci di rigore”

“Bisogna saper perdere? Se le regole sono giuste e la partita corretta. Qui c’è stata una scorrettezza anzi, un’incapacità dell’Europa di assumersi le sue responsabilità”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, a proposito dell’assegnazione a Amsterdam mediante sorteggio dell’Ema, agenzia europea del farmaco, per la quale era in corsa anche Milano. “Sarebbe stato opportuno fare i calci di rigore, convocare Milano e Amsterdam al tavolo di Bruxelles, fare illustrare i due dossier e dopo Europa avrebbe dovuto assumersi le sue responsabilità. Sono sicuro che in un confronto fra i due dossier avremmo vinto. Detto questo non faccio il tifo perché Amsterdam fallisca, sarà difficilissimo che costruisca un palazzo in 18 mesi” ha aggiunto Maroni. “Io e Sala abbiamo fatto tutto per costruire un dossier fortemente competitivo. Resta il dubbio che fra la seconda e la terza votazione, quando c’era bisogno di essere lì e bastavano due voti, se fosse stato lì tutto il governo, il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri, magari le cose sarebbe andata diversamente. Tutto si è giocato in quella mezz’ora.

Gentiloni furioso con la Spagna

“Ho sentito Gentiloni che era molto arrabbiato per questo, perché dice che la Spagna ha votato per Amsterdam, le rivalità, le ripicche prevalgono sulla strategia”. Sono le parole del presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, a proposito del voto di ieri per l’assegnazione dell’Ema, agenzia europea del farmaco, e del presunto voltafaccia della Spagna. “Peccato. Vorrà dire che sosterremo più fortemente la Catalogna nella sua richiesta di autonomia e indipendenza” ha aggiunto Maroni.

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