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Sabato, 20 Aprile 2024
Il caso / Italia

Via le mascherine all'aperto, ira di De Luca: "Eliminano il Covid rompendo il termometro"

Mascherine obbligatorie, il governatore della Campania è intenzionato a mantenere l'obbligo nonostante dall'11 febbraio non saranno più necessarie all'aperto in tutta Italia

Via le mascherine all’aperto in tutta Italia, tranne che in Campania. L’addio all’obbligo di utilizzare il principale strumento di protezione dal contagio scatterà dall’11 febbraio, sarà oggetto di una nuova ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza ma il contenuto principale è stato svelato già ieri dal sottosegretario Andrea Costa con un post sulla pagina Facebook. Lo stop riguarderà tutto il territorio nazionale senza distinzione di colore. L’unica eccezione, ma di certo non stabilita dal governo, è la Campania. A poche ore dall’annuncio ufficiale che ha fatto gioire milioni di italiani, arriva la doccia fredda per i campani che sin dal primo momento della diffusione della pandemia hanno fatto i conti con restrizioni più forti rispetto a quelle applicate nel resto del territorio italiano. Con il relativo carico di polemiche e anche di difficoltà, se si pensa al periodo estivo e alle ripercussioni che l’obbligo delle mascherine potrebbe aver avuto anche sull’arrivo dei turisti nella regione.

Il governatore Vincenzo De Luca conferma la sua linea dura e smorza i ‘festeggiamenti’. “In Campania saremo come al solito più prudenti che nel resto d'Italia e credo sia ragionevole avere qualche settimana in più di obbligo della mascherina. Non è un grande sacrificio. Teniamola qualche settimana in più, così stiamo un po' più tranquilli. Voi avevate fretta di farvi il Carnevale, di andare a gavazzare. Invece no, superiamo almeno questo periodo di feste, San Valentino, Carnevale. Cerchiamo di arrivare alla fine dell'emergenza che è prevista, in Italia, alla fine del mese di marzo”.

Lecito quindi aspettarsi a stretto giro un’altra delle sue famose ordinanze. La disposizione, in contrasto con quanto stabilito a livello nazionale, viene motivata da De Luca così: “Manteniamoci un po' più prudenti per una ragione che ho ripetuto mille volte perché la Campania è la regione con la più alta densità abitativa d'Italia. Quindi, dobbiamo avere un po' di prudenza in più”. Ovviamente neanche in questa situazione si sottrae alla polemica con il governo nazionale. “A volte ho la sensazione che a Roma pensano di cancellare il Covid rompendo il termometro. Non è così”. A Roma hanno perso il conto delle volte in cui De Luca ha adottato delle disposizioni palesemente in contrasto a quelle nazionali. In diversi casi si è arrivati anche allo scontro.

L’ultimo, in ordine di tempo, quello sulla chiusura delle scuole. L’ordinanza di De Luca che disponeva la chiusura di asili, scuole elementari e medie fino al 29 gennaio scorso, fu bocciata due volte dal Tar. Il tribunale amministrativo regionale accolse il ricorso dei genitori e quello presentato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri e dai ministeri dell'Istruzione e della Salute riaprendo le scuole anche in Campania. Ma negli ultimi due anni di pandemia sono stati tanti i motivi di scontro avviati da De Luca, sempre peraltro a favore di telecamera durante la sua consueta diretta del venerdì pomeriggio sulla sua pagina Facebook. Appena qualche settimana fa l’ultima stoccata, sempre in diretta: “Guai a noi se fossimo nelle mani dei ministeri: l’Italia avrebbe conosciuto l’ecatombe, perché davvero a Roma non sono in grado di fare nulla”. E c’è da scommettere che anche questo venerdì non mancheranno altre polemiche.

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