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Venerdì, 19 Aprile 2024
Corruzione

Allarme di Mattarella sulla corruzione, la maggioranza blinda il ddl

Il Capo dello Stato: "La corruzione fenomeno diffuso, conseguenza di una caduta della politica". Ecco cosa prevede la nuova legge

"La corruzione è un fenomeno che avvertiamo diffuso. E' come se ci fosse una sorta di concezione rapinatoria". L'allarme del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, arriva poche ore dopo la chiusura della discussione generale del ddl anticorruzione in un' Aula della Camera, come sempre accade quando non sono previste votazioni, semi-deserta. 

CADUTA DELLA POLITICA - "La corruzione, il potere fine a se stesso, sono conseguenza di una caduta della politica", ha aggiunto il Capo dello Stato nell'interventi inaugurale al Salone del Libro di Torino. "Di un suo impoverimento. I giovani si allontanano e perdono fiducia perché la politica, spesso, si inaridisce. Perde il legame con i suoi fini oppure perde il coraggio di indicarli chiaramente". 

RISCHIO INDIVIDUALISMO - "Avvertiamo il rischio di un individualismo che disgrega le reti di comunità, di una rottura del patto generazionale, di una contrazione dei corpi intermedi così che il cittadino, o l'utente, o il consumatore, si ritrovino soli davanti alle istituzioni, al mercato, alle reti di comunicazione", ha proseguito Mattarella. "A questi pericoli di solitudine dobbiamo reagire. Talvolta in Italia c'è un eccesso di pessimismo ma bisogna volgere il nostro sguardo al futuro per dare una ripartenza all'Italia. Anche l'Expo è una grande occasione per il Paese". 

DDL BLINDATO - Il testo che porta la prima firma del presidente del Senato, Pietro Grasso, è arrivato a Montecitorio blindato: il governo ha stabilito che, dopo tre anni di dibattito in Parlamento, la terza lettura deve essere l'ultima e quel provvedimento deve essere legge entro le elezioni regionali.

COSA CAMBIA CON LA NUOVA LEGGE - Superate le divergenze con Area popolare, M5S e Fi restano contrari al ddl anticorruzione che prevede una stretta sul falso in bilancio, con pene fino a 8 anni per le società quotate e fino a 5 anni per le non quotate e l'aumento delle pene per i reati di corruzione, peculato, induzione indebita e associazione mafiosa. 

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