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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Mattarella firma il decreto di sicurezza bis: in una lettera esprime “rilevanti perplessità”

Il Capo dello Stato ha firmato il decreto sicurezza bis e contestualmente ha inviato una lettera ai presidenti di Camera e Senato, in cui giudica esagerate le sanzioni per le navi che violano le acque territoriali

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promulgato la legge di conversione del decreto legge 14 giugno 2019, n. 53 recante "Disposizioni urgenti in materia di ordine e sicurezza pubblica”, il dl Sicurezza bis. Contestualmente, il Capo dello Stato ha inviato una lettera ai presidenti del Senato, Maria Elisabetti Alberti Casellati; della Camera, Roberto Fico; e al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, come si legge da un comunicato diffuso dal Quirinale. 

Le sanzioni amministrative di un milione di euro e della confisca dell'imbarcazione, previste dal decreto legge sicurezza bis, non appaiono ragionevoli, scrive Mattarella nella lettera che accompagna la firma del provvedimento, in quanto "non è stato introdotto alcun criterio che distingua quanto alla tipologia delle navi, alla condotta concretamente posta in essere, alle ragioni della presenza di persone accolte a bordo e trasportate" e quindi viene affidato "alla discrezionalità di un atto amministrativo la valutazione di un comportamento che conduce a sanzioni di tale gravità".

Mattarella: "Due profili suscitano rilevanti perplessità"

I contenuti del decreto legge sicurezza bis, si legge ancora nella lettera, "appena promulgato sono stati, in sede di conversione, ampiamente modificati dal Parlamento e non sempre in modo del tutto omogeneo rispetto a quelli originari del decreto legge presentato dal governo. Al di là delle valutazioni nel merito delle norme, che non competono al Presidente della Repubblica, non posso fare a meno di segnalare due profili che suscitano rilevanti perplessità".

Il presidente poi sottolinea: "Come correttamente indicato all'articolo 1 del decreto convertito, la limitazione o il divieto di ingresso può essere disposto 'nel rispetto degli obblighi internazionali dell'Italia', così come ai sensi dell'articolo 2 'il comandante della nave è tenuto ad osservare la normativa internazionale'. Nell'ambito di questa la Convenzione di Montego Bay, richiamata dallo stesso articolo 1 del decreto, prescrive che 'ogni Stato deve esigere che il comandante di una nave che batta la sua bandiera, nella misura in cui gli sia possibile adempiere senza mettere a repentaglio la nave, l'equipaggio e i passeggeri, presti soccorso a chiunque sia trovato in mare in condizioni di pericolo'".

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