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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

E' Mattarella la carta segreta di Bersani per il Quirinale

Bersani tratta con Berlusconi per provare a evitare lo scontro sulla Presidenza della Repubblica. Per superare lo stallo, la soluzione potrebbe essere l'ex Dc

Giuliano Amato in pole position. Lo segue a ruota Massimo D’Alema. Sembrava un testa a testa, e forse lo è ancora. Ma nel corso del pomeriggio il ventaglio dei nomi si è allargato. E quella che sembrava una corsa a due, si sta infoltendo di protagonisti. Vendola e parte del Pd chiamano a gran voce il nome di Stefano Rodotà, l’ex garante della privacy, in quota 5 Stelle. Obiettivo, un governo sull’asse Pd – Beppe Grillo. Finita qui? Neanche per sogno. Sulla scena è ricomparso improvvisamente chi pareva ormai bruciato. Quello di Franco Marini. Bruciato perché Renzi era stato chiarissimo: no alla Finocchiaro, no all’ex presidente del Senato. E invece l’ex sindacalista nel corso del pomeriggio è tornato a spiccare il volo. Tanto che qualcuno comincia a considerarlo il favorito. Anche perché Silvio Berlusconi, su Marini, non ha mai avuto dubbi. Forse si tratta della prima scelta a sinistra del Cav. Con Marini la via delle larghe intese appare spianata.

MATTARELLA – Ma nel tardo pomeriggio, il colpo di scena di Pierluigi Bersani. La carta segreta, l’asso nella manica, quella che aveva annunciato in mattinata l’onorevole Alessandra Moretti; che il segretario lo conosce bene, se non altro per avergli curato la campagna elettorale per le primarie. Si tratta di Sergio Mattarella. Giudice costituzionalista, più volte ministro ed ex vicepremier. E’ questo, secondo i rumor (ma non troppo) dell’ultima ora, la mossa a sorpresa del leader del centrosinistra. Sembra proprio Mattarella il nome forte suggerito Bersani a Berlusconi. Il Cav. ha capito che Pierluigi fa sul serio e si è preso una pausa di riflessione. Entro le 20 a Largo del Nazareno è attesa la risposta del Pdl. Quella definitiva, che chiuderebbe la partita.

CHI E’? – Figlio di Bernardo Mattarella, è stato professore di Diritto parlamentare presso l'Università di Palermo. Nelle fila della Democrazia Cristiana è stato eletto per la prima volta alla Camera nel 1983. Ministro nei governi De Mita e Goria, e nel sesto governo Andreotti. Sua la riforma della legge elettorale in senso maggioritario (il 'Mattarellum') approvata nell'agosto del 1993.

ULIVO – Il ciclone ‘Tangentopoli’ si abbatte sulla prima Repubblica. La Dc chiude i battenti e, agli albori della seconda Repubblica, passa all’Ulivo. Al governo con D’Alema, e con Amato, gli stessi con cui oggi si gioca la partita del Colle (strana la vita). Poi l’elezione nel 2001 nelle liste della Margherita. Il 5 ottobre 2011 è stato eletto giudice della Corte costituzionale dal Parlamento in seduta comune. Ha giurato l’11 ottobre.

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